COLLI

Colli di Monte Bove (AQ.), il Secolo Scorso

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Le pietre... raccontano

Testimonianze del Pliocene a Colli (Foto: A. Proietti)
L'Italia nel Pliocene

In qualche parte del territorio di Colli (usiamo questa formula generica per scongiurare eventuali furti) si trovano questi resti dell'Epoca del Pliocene, perfettamente conservati  e raffiguranti due conchiglie, risalenti almeno a 3600 Milioni di anni fa, impresse su queste due pietre allorché il mare iniziò a rifluire dalle nostre terre.
Leggende orali, risalenti alla fine dell'Ottocento, esattamente al tempo dello scavo della galleria ferroviaria di Colli di Monte Bove, si sono trasmesse sino ai nostri tempi, facenti eco al rinvenimento di un mostro marino pietrificato nelle viscere del monte Bove.

LE PRECISAZIONI DEL GEOLOGO GINO ANIBALLI
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"Sul versante presso il quale è edificato l'abitato di Colli affiorano rocce carbonatiche di età cretaceo-miocenica (da 140 a 5 milioni di anni), depositate in ambiente marino prima di "piattaforma", poi di "scarpata".
Pertanto è da escludere un'età pliocenica dei fossili rinvenuti.
Nei blocchi in esame sono presenti dei resti di "Rudiste", bivalvi irregolari estinti 65 milioni di anni fa, insieme ai più famosi dinosauri ed alcuni foraminiferi planctonici. L'evento che ha portato su scala globale alla loro estinzione dalla comunità scientifica è identificato con il limite "K-T" (Cretaceo-Terziario).
Le rudiste in esame sono riconducibili plausibilmente alla famiglia dei Radiolitidi, e le rocce da esse costituite sono i Calcari a Radiolitidi (età: Turoniano-Campaniano p.p., Cretaceo superiore), cartografati dal Prof. Massimo Santantonio nella redazione del Foglio Geologico 367 "Tagliacozzo", scala 1:50000."

La Porta del Colle, accesso orientale a Colli

Il confronto tra le due immagini
di Antonio Proietti

La lettura del post apparso il 16/01/2014 sul blog di Colli, mi ha stimolato a confrontare ed a interpolare la preziosa immagine proveniente dagli archivi del Dipartimento dell'Interno del governo americano, con la pittura murale raffigurante il vescovo dei Marsi Berardo presente nella chiesa Madonna della Speranza di Colli di Monte Bove e che ha come sfondo il castello dei Conti dei Marsi.
Ebbene, invertendo la prospettiva della foto della fortezza scattata dall'Ammiraglio dell'aviazione americana J. Lansing Callan nel gennaio del 1915, si può perfettamente notare come l'anonimo artista abbia raffigurato negli affreschi con estrema esattezza la conformazione architettonica dell'arco della porta orientale di Colli posta a protezione di un sentiero di raccordo tuttora visibile e che probabilmente intersecava la Valeria all'altezza della località "la Petrella".

L'antica porta del Colle

Il castello di Colli visto da Oriente
Questa eccezionale immagine del castello di Colli di Monte Bove è stata realizzata dall'Ammiraglio dell'aviazione statunitense J. Lansing Callan nel Gennaio del 1915 (per vedere altre foto seguire questo collegamento ipertestuale).
Le informazioni preziose che ci fornisce sul paesaggio circostante la valle del Turano sono uniche: è visibile il casello ferroviario sito all'incrocio tra la direttrice Roma-Pescara e l'antica via Valeria; il casale di "Barba" in località "Casino"; una vasta panoramica delle "Pezze"; ma la vera rivelazione sono i ruderi che si possono distintamente scorgere nei pressi del castello dei Conti dei Marsi e che potrebbero essere le ultime vestigia della "Porta del Colle", menzionata da don Paolo Panegrossi nelle sue Memorie Storiche...
J. Lansing Callan è al centro (camicia bianca)
Più volte, facendo delle ricognizioni alla fortezza che sovrasta il nostro paese, mi ero chiesto cosa avrebbe potuto ospitare, a suo tempo, la vasta area perfettamente squadrata e ancora delimitata da mura ciclopiche, posta a sud est del castello. Ora questa unica e sorprendente referenza iconografica sembra aver risolto l'enigma.

Ringrazio Giovanni Anastasi per avermi segnalato il documento ed il portale Fucino Lands per la condivisione.
Fonte Governativa americana U.S.G.S. (U.S. Geological Survey - Department of the Interior/USGS).
 

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