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Testimonianze del Pliocene a Colli (Foto: A. Proietti) |
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L'Italia nel Pliocene |
In qualche parte del territorio di Colli (usiamo questa formula generica per scongiurare eventuali furti) si trovano questi resti dell'Epoca del Pliocene, perfettamente conservati e raffiguranti due conchiglie, risalenti almeno a 3600 Milioni di anni fa, impresse su queste due pietre allorché il mare iniziò a rifluire dalle nostre terre.
Leggende orali, risalenti alla fine dell'Ottocento, esattamente al tempo dello scavo della galleria ferroviaria di Colli di Monte Bove, si sono trasmesse sino ai nostri tempi, facenti eco al rinvenimento di un mostro marino pietrificato nelle viscere del monte Bove.
LE PRECISAZIONI DEL GEOLOGO GINO ANIBALLI
"Sul versante presso il quale è edificato l'abitato di Colli
affiorano rocce carbonatiche di età cretaceo-miocenica (da 140 a 5
milioni di anni), depositate in ambiente marino prima di "piattaforma",
poi di "scarpata".
Pertanto è da escludere un'età pliocenica dei fossili rinvenuti.
Nei
blocchi in esame sono presenti dei resti di "Rudiste", bivalvi
irregolari estinti 65 milioni di anni fa, insieme ai più famosi
dinosauri ed alcuni foraminiferi planctonici. L'evento che ha portato su
scala globale alla loro estinzione dalla comunità scientifica è
identificato con il limite "K-T" (Cretaceo-Terziario).
Le rudiste in esame sono riconducibili plausibilmente alla famiglia dei Radiolitidi,
e le rocce da esse costituite sono i Calcari a Radiolitidi (età:
Turoniano-Campaniano p.p., Cretaceo superiore), cartografati dal Prof.
Massimo Santantonio nella redazione del Foglio Geologico 367
"Tagliacozzo", scala 1:50000."