Paolo Emilio Capaldi
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Berardo nel Martirologio Romano
di
Paolo Emilio Capaldi
Paolo Emilio Capaldi
Leggendo
la nuova pubblicazione scritta dal prof. Jacques Dalarun, mi sono imbattuto nelle
pagine ben compilate che riguardano la «Cronologia
della vita, del culto degli studi di Berardo, Vescovo dei Marsi» (1).
Nell’ultimo
decennio ivi trascritto ho notato la mancanza di un paio di nuovi apporti
fornitici nei nuovi libri liturgici quali il Martirologio Romano.
E’
pur vero che questi libri siano stati sottintesi dalla citazione della fonte
principe del martirologio romano così inserita dall’autore: «1625 Filippo Ferrari menziona Berardo nel Catalogo
generale dei Santi che non sono nel Martirologio romano» (2), ma mi paiono
degni di essere notati e presentati in questa cronologia.
La revisione del
nuovo martirologio romano
Le
sessioni del solenne Concilio Ecumenico Vaticano II (1962–1965), conclusero che
fosse necessario realizzare un nuovo “Martirologio Romano”. Infatti, nella
costituzione sulla Sacra Liturgia del 4 dicembre 1963, denominata “Sacrosanctum Concilium”, al n. 92/c è scritto: «Le passioni o le vite dei santi siano
riportate alla verità storica» (3).
Con
questa nuova attenzione per primo fu stilato il nuovo “Calendario Romano”,
sotto Paolo VI (4), che regola le feste dell’anno liturgico e le festività dei
Santi, in seguito si arrivò a rivedere il testo base del Martirologio Romano
per la prima volta emendato sotto Gregorio XIII, nel 1584, già più volte
rivisto ed aggiornato fino all’edizione del 1960.
Questo
testo fu confrontato con tutte le fonti storiche a disposizione: i cronografi, i
calendari liturgici locali, le Passioni, gli Atti dei Martiri, i Martirologi
preesistenti a quello Romano e le Agiografie.
Bérard des Marses. Un évêque exemplaire
E' apparso nel Febbraio 2013 presso Les Publications de la Sorbonne il volume del professore Jacques Dalarun, direttore di ricerca al CNRS di Parigi, Bérard des Marses (1080-1130). Un évêque exemplaire.
L'Enigma della genealogia dei Conti dei Marsi
Ricostruire l'Albero Genealogico della famiglia Berardi, Conti dei Marsi, è estremamente difficile e complesso sia per la scarsità delle fonti che per l'interesse storiografico, relativamente recente, rivolto alla storia dell'Abruzzo in generale e della Marsica in particolare (tralasciamo il dibattito sulla presunta parentela tra la famiglia Berardi e Santa Rosalia in quanto scientificamente irrilevante e frutto di occasionale estemporaneità) .
La ricostruzione effettuata dal Muratori nel Rerum Italicarum Scriptores, non specificando il numerale del nome proprio (Berardo, Oderisio, Rainaldo, ecc.), è di scarso ausilio perchè, come vedremo in seguito, questa mancanza ingenera non poche confusioni.
Lo studio di A. Sennis apparso in Bullettino dell'Istituto storico italiano per il medioevo e archivio muratoriano è sicuramente il più attendibile in quanto è stato oggetto di attente verifiche scientifiche e avuto riscontri oggettivi con ricerche condotte da altri storici.
Tuttavia le aporie storiografiche emergono se si mettono a confronto le ricostruzioni prospettate dallo stesso Sennis e John Howe, storico della Texas University, proprio sulla figura del nostro Berardo. Per il primo, il futuro vescovo dei Marsi, sarebbe il figlio del conte Berardo IV, a sua volta, figlio di Berardo III che era fratello di Oderisio II, mentre per il secondo sarebbe il figlio di Berardo I di Collimento, il cui padre era Oderisio II, fratello di Berardo III. Il Catalogus Baronum, Commentario propone una terza ricostruzione.
Jacques Dalarun nel volume di imminente pubblicazione in italiano, Berardo dei Marsi (1080 - 1130). Un vescovo esemplare, proporrà un'ulteriore ipotesi iconografica dell'Albero genealogico dei Conti dei Marsi che hanno conservato il titolo comitale dalla discesa in Italia di Ugo di Arles (926) al 1143.
Video Processione di Colli e Conferenza in .AVI
La Conferenza di Carsoli del 30 - 04 -2010 Processione di S. Berardo del 01 - 05 - 10
Visualizzabile anche in Megavideo
La Conferenza del prof. Jacques Dalarun, Direttore di ricerca al CNRS di Parigi, tenuta a Carsoli il 30 Aprile 2010, "San Berardo, vescovo dei Marsi: una nuova arte di governo", è ora scaricabile in formato .avi al link evidenziato più in alto a sinistra. Con un collegamento ADSL a 7 Mega sarà necessario attendere circa 25' per completare il download.
La Processione di San Berardo del 1 Maggio 2010 a Colli di Monte Bove è anch'essa acquisibile dal server del blog, seguendo il collegamento ipertestuale collocato al disotto della foto in alto a destra, in formato .avi. Il tempo d'attesa con ADSL a 7 Mega, per ottenere il file video completo, sarà di circa 15'.
Per la Processione è attiva anche l'opzione della visualizzazione diretta da Magavideo.
"Si! Festeggiamo un vero Santo"
dalla nostra inviata alla conferenza di Carsoli
Raffaella Girlando
Nel 1080 proprio nella nostra Colli di Monte Bove ebbe i natali San Berardo venerato amabilmente dai suoi compaesani che da secoli con devozione portano avanti attraverso la Confraternita riti quotidiani (pensiamo alla statua lignea che viene ospitata in casa per tutto l’anno da una famiglia che gli offrirà preghiere quotidiane per poi passarla il primo maggio successivo ad un’altra casa che l’accoglierà con fede) per onorare la figura del Vescovo che ha fatto tanti miracoli in vita e dopo la morte.
A fare gli onori di casa e a
sottolineare la solennità della Conferenza è stato il nostro amato Don Enzo
seguito dal Sindaco Mazzetti che ha introdotto la partecipazione inattesa del neo
presidente della Provincia Antonio del Corvo anch’egli facente parte della
Confraternita di Celano dedicata al Santo.
Il Prof. Dalarun è stato
introdotto dal Prof. Maurizio Anastasi che a seguito di “un’amicizia nata su
internet”, così la definisce modestamente, ha invitato lo studioso a parlarci
della vita, dei miracoli e del modo in cui fu fatto Vescovo il Nostro San
Berardo.
In realtà dobbiamo ringraziare in
primis proprio il prof. Maurizio Anastasi che grazie alle sue continue ricerche
e studi ci ha permesso di arrivare a questo incontro.
Tra gli invitati era presente
anche il Vescovo dei Marsi Santoro che ha concluso la conferenza.
Il Prof. J. Dalarun studioso in
particolare di San Francesco casualmente si imbatte nella vita del nostro Santo
Berardo e se ne incuriosisce tanto che gli dedica tre libri l’ultimo sulla vita e sui miracoli,
che prossiamente sarà pubblicato in italiano dalla casa editrice Viella.
“Essere qui con mia moglie questa sera è un
onore e la vostra presenza una benedizione” “La vita è strana e talvolta la
vita è bella ne ho avuto la prova con il messaggio che Maurizio Anastasi mi
inviò il 15/12/2009 chiedendomi se poteva inserire una traduzione del mio
contributo al volume in omaggio al mio maestro P. Toubert sul suo Blog….. il
progetto si è irrobustito sempre di più….”
queste le prime parole del Prof.
Dalarun e dopo l’applauso caloroso improvvisamente è calato un mistico
silenzio. Tutta la platea che assisteva ascoltava con devota attenzione e
interesse ciò che veniva raccontato con passione.
Era la storia di uno di noi. Di
Un uomo della nostra terra.
Il fulcro della conferenza è
trovare la novità del messaggio che San Berardo ha lasciato nel suo tempo.
“Lui apparteneva al lignaggio dei
Conti dei Marsi nasce da Berardo e Teodosia” - continua il professore - “ e fu
educato in seno al capitolo di Santa Sabina la Cattedrale della diocesi dei
Marsi collocata a Civitas Marsicana sotto il Vescovo Pandolfo.
Con il consiglio del padre e del Suo
Vescovo fu inviato ad effettuare gli studi a Montecassino nel 1100 nel tempo
dell’Abate Oderisio dove vi restò per 6 anni. Nel 1106 da Pasquale II ricevette
il diaconato e alla fine del 1106 fece parte della corte del Papa nel suo
viaggio in Francia; nel 1108 diventò Conte della Campagna Romana nominato dal
Pontefice e nello stesso anno si trovò di fronte alla rivolta violenta di
Colonna e fu rapito e buttato in una cisterna a Palestrina ma miracolosamente
il Cavaliere Giovanni Petrella venne a liberarlo. Successivamente dimorò
nuovamente in Curia.
La diocesi dei Marsi intanto era
tenuta da Siginolfo che era stato nominato dall’antipapa Clemente III. Nel 1110
Berardo fu ordinato Prete Cardinale eletto e consacrato Vescovo dei Marsi “Una
carriera molto veloce” - apostrofa il Prof Dalarun – “Mise allora tutta la sua
energia al servizio della sua diocesi in particolare dei più poveri, sradicò la
simonia, riformò i costumi del clero, impose il Primato della chiesa Cattedrale
di Santa Sabina.
Lottò contro le unioni incestuose
e poligame, e come dice la leggenda “in seguito non si sarebbe potuto trovare
sul territorio della diocesi nè un chierico nè un laico e quasi nessuna donna
peccare pubblicamente dei vizi appena menzionati”.
Scomunicò un grande numero di
baroni e tiranni e fu quindi la preda di molti tentativi di cattura e assassinio,
otto volte fu espulso dalla sua diocesi.
Nel 1114 Pasquale II in una lettera manifestò il più
grande sostegno al Vescovo dei Marsi Berardo e precisò i limiti della diocesi, il
diritto esclusivo del Vescovo sull’ordinazione dei preti, la consacrazione
delle chiese, la detenzione delle decime o delle offerte. Il Papa inoltre
condannò i monaci che pretendevano di dispensare il battesimo, l’unzione dei
malati, di confessare i fedeli o di amministrare l’Eucarestia alle persone
scomunicate….nel 1114 il papa Pasquale II conferma il primato di Santa Sabina
come sede Episcopale….”
Mentre il Prof Dalarun continua
il suo racconto mi volto e osservo la folla incantata che assiepa la chiesa.
Sono tutti rivolti con lo sguardo all’ affascinante figura di questo uomo
francese sorridente che con la più grande semplicità, chiarezza e con maestria
interessa anche i più scettici alla vita, alle opere e al messaggio del grande
Santo.
San Berardo operò nel nome della
Carità e contro la “Privatizzazione delle Chiese” e meritò certamente la Santità non solo per i
suoi innumerevoli miracoli ma soprattutto per la Fama Sanctitatis e per la traslazione del suo corpo all’interno
della Chiesa..
“Si!!! festeggiamo un vero Santo”
Conclude il Prof sottolineando il
modello del Pastorato di San Berardo ”…era un buon pastore, tutti i suoi nemici
erano i membri della sua casta aristocratica e da quando fu proclamato a
Vescovo nel 1110 Berardo si è spogliato della sua appartenenza vestendosi di
umiltà e delle virtù pastorali, affermava di essere più piccolo di tutti gli
altri… diceva di essere Minore. Fu il Padre dei poveri già più di un secolo
prima di San Francesco. Il Governo di Berardo fu un’Offerta e una Passione”
A conclusione del suo intervento il
Vescovo Santoro sottolinea l’affascinante figura del professor Dalarun che
dall’inizio alla fine del suo racconto è stato accompagnato da un sorriso e un
volto sereno.
Il Vescovo Santoro che ricopre la
stessa carica di San Berardo dice “ oggi a confronto mi sento ancora più
piccolo” e un affettuoso applauso lo interrompe.
Il Nuovo "Totum" diretto da Jacques Dalarun
Il Prof. Jacques Dalarun sarà a Roma alla Pontificia Antonianum il 29 Aprile 2010 a presentare il nuovo "Totum" di San Francesco edizione dell'VIII centenario. A queste sources franciscaines hanno collaborato studiosi francesi e stranieri, dall'Università San Bonaventura dello Stato di New York, all' Antonianum di Roma.
Questo lavoro editoriale costituisce un avvenimento a diversi titoli. Tutti i testi sono stati tradotti da un'équipe di specialisti con nuove introduzioni. Alcuni testi sono diventati accessibili e tradotti per la prima volta in francese. Indici e concordanze sono strumenti che completano con rigore e chiarezza l'insieme di quest'opera.
(Tratto dalla quarta di copertina di Francois d'Assisi, écrits, vies. témoignages, éditions franciscaines-éditions du Cerf, 2010)
Questo lavoro editoriale costituisce un avvenimento a diversi titoli. Tutti i testi sono stati tradotti da un'équipe di specialisti con nuove introduzioni. Alcuni testi sono diventati accessibili e tradotti per la prima volta in francese. Indici e concordanze sono strumenti che completano con rigore e chiarezza l'insieme di quest'opera.
(Tratto dalla quarta di copertina di Francois d'Assisi, écrits, vies. témoignages, éditions franciscaines-éditions du Cerf, 2010)
Libri del Prof. Dalarun alla conferenza di Carsoli
Pubblicato da
Maurizio
, 22/04/10 at 05:36, in
Etichette:
Dalarun
Alla conferenza del Prof. Jacques Dalarun "San Berardo, vescovo dei Marsi: una nuova arte di governo" del 30 Aprile a Carsoli verrà allestito un punto vendita, a cura della Pro Loco di Colli di Monte Bove, davanti alla chiesa della Madonna del Carmine, dalle ore 17:30 alle 20:00, dei libri pubblicati dallo stesso autore in Italiano con uno sconto praticato appositamente per l'evento che potrà variare dal 28 al 40% del prezzo di copertina, a secondo della casa editrice.
Questo è l'elenco dei libri che saranno posti in vendita:
Prezzo di copertina: Euro20,14
La storia di una "santità scandalosa" attraverso le insidie di un'epoca dalle forti tinte, di alte ispirazioni religiose e di forti passioni terrene, di grande pietà e di grande ferocia.
Questo è l'elenco dei libri che saranno posti in vendita:
Francesco: un passaggio
Editrice Viella, Roma, 2001
Prezzo di copertina: Euro
Prezzo conferenza: Euro 13,00
La Prova del Fuoco - Vita e scandalo di un prete medievale
Editori Laterza Bari-Roma, 2001
La storia di una "santità scandalosa" attraverso le insidie di un'epoca dalle forti tinte, di alte ispirazioni religiose e di forti passioni terrene, di grande pietà e di grande ferocia.
Prezzo di copertina: Euro 7,23
Prezzo conferenza: Euro 6,00
Santa e Ribelle - Vita di Chiara da Rimini
Editori Laterza Bari-Roma, 2000
A partire da un manoscritto medievale, in uno stile elegante ed appassionato, Jacques Dalarun racconta la straordinaria leggenda di Chiara da Rimini, una delle sante che, nell'Italia del XIII° e XIV° secolo, hanno tentato di vivere un' esperienza spirituale originale, fortemente impregnata dei valori del movimento francescano.
Prezzo di copertina: Euro 15,49
Prezzo conferenza: Euro 12,00 Recensione "Corriere della Sera"
"Nell'attrattiva che su ogni storico esercita la tentazione di raccontare la vita di un uomo (o di una donna) del passato, di scrivere una biografia che si sforzi di raggiungere la sua verità, Francesco è stato ben presto l'uomo che più di qualunque altro ha suscitato in me il desiderio di farne un oggetto di storia totale, storicamente ed umanamente esemplare per il passato ed il presente.
Prezzo di copertina: Euro9,00
Prezzo conferenza: Euro 7,00 Recensione-Intervista "Corriere della Sera"
Prezzo di copertina: Euro14,00
Prezzo di copertina: Euro
Prezzo conferenza: Euro 7,00 Recensione-Intervista "Corriere della Sera"
Storia delle Donne in Occidente - Il Medioevo
Jacques Dalarun - La donna vista dai Chierici
Editori Laterza Bari-Roma, 2009
Un grande affresco storico, un'opera pionieristica, che ha susciscitato un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Prezzo di copertina: Euro
Prezzo conferenza: Euro 12,00
Prezzo di copertina: Euro19,63
La Malavventura di Francesco d'Assisi
Edizioni Biblioteca Francescana, 1996
L'autore riesamina tutta la problematica delle "Questione francescana" offrendo spunti di interpretazione e di rilettura
Prezzo di copertina: Euro
Prezzo conferenza: Euro 15,00
Prezzo di copertina: Euro13,43
Francesco d'Assisi
Il potere in questione e la questione del potere
Edizioni Biblioteca Francescana, 1999
Prezzo di copertina: Euro
Prezzo conferenza: Euro 10,00
Oltre la questione francescana:
La leggenda nascosta di San Francesco
EFR-Editrici Francescane, 2009
Prezzo di copertina: Euro 37,00
Prezzo conferenza: Euro 27,00
Il territorio della Marsica -la parte della provincia dell'Aquila che ha come centro Avezzano- è marcato dai segni storici della religiosità: negli edifici religiosi dei primi secoli dell'era cristiana, nella architetture romaniche e gotiche con il loro corredo icononografico, nelle associazioni e confraternite, nelle forme delle feste religiose. Territorio e storia ecclesiastica hanno rappresentato storicamente un nesso inscindibile e un'indubbia continuità sociale e religiosa ha cartterizzato la Marsica nel lungo arco di quindici secoli, sfumandosi progressivamente solo nell'età contemporanea.
Prezzo di copertina: Euro55,00
La Terra dei Marsi
Atti del convegno di Avezzano 24-26 settembre 1998
Viella Editore, 2002
Il territorio della Marsica -la parte della provincia dell'Aquila che ha come centro Avezzano- è marcato dai segni storici della religiosità: negli edifici religiosi dei primi secoli dell'era cristiana, nella architetture romaniche e gotiche con il loro corredo icononografico, nelle associazioni e confraternite, nelle forme delle feste religiose. Territorio e storia ecclesiastica hanno rappresentato storicamente un nesso inscindibile e un'indubbia continuità sociale e religiosa ha cartterizzato la Marsica nel lungo arco di quindici secoli, sfumandosi progressivamente solo nell'età contemporanea.
Prezzo di copertina: Euro
Prezzo conferenza: Euro 35,00
Intervista di Jacques Dalarun alla BnF
Pubblicato da
Maurizio
, 21/04/10 at 15:46, in
Etichette:
Dalarun
Seguendo questo collegamento ipertestuale si accede alla pagina della Bibliothèque nationale de France dedicata alla conferenza del Prof. Jacques Dalarun del 10 Febbraio 2009 dal titolo: "Dieu a-t-il un sexe?" .
In questo incontro con Séverine Nikel il prof. Dalarun spiega che la religione cristiana non ha attribuito alla donna un ruolo preponderante tra la tarda Antichità ed il Medio Evo: assimilita ad Eva, alleata del Serpente, è esclusa dal sacerdozio ed accantonata in una posizione di subalternità.
Tra l'XI° ed il XV° secolo la religione si è femminilizzata per un'adesione maggiore delle donne alla fede ed alla pratica e si registra una femminizzazione del discorso religioso.
Perchè, secondo l'audace espressione di Michelet, "Dieu a-t-il changé de sexe, pour ainsi dire?"
All'inizio del XII° secolo, nel momento stesso in cui la tradizione vietava alle donne di penetrare in alcuni santuari, si edificava una triade Maria, Eva e Maddalena. E' l'epoca della fondazione da parte di Robert d'Arbrissel del monastero misto di Fontevraud dove gli uomini erano sottomessi alle donne.
Il vero cambiamento si ha nel XIII° secolo con Francesco d'Assisi che offre alle donne un'icona con la quale idenificarsi. Chiara d'Assisi elabora, dal canto suo, una visione dell'umanità che trascende i generi.
Nel XIV° e XV° secolo, una fioritura di sante di fama modesta, soprattutto in Italia, segna questo movimento di femminizzazione del religioso. La loro parola si fa sentire, come quelle di Angela da Foligno o Chiara da Rimini. S'inseriscono nella storia delle città ed accedono finalmente ad una scrittura autonoma dove i misteri della fede sono esplorati con tutta la forza della loro ragione.
(Fonte: BnF en collaboration avec le magazine l'Histoire)
In questo incontro con Séverine Nikel il prof. Dalarun spiega che la religione cristiana non ha attribuito alla donna un ruolo preponderante tra la tarda Antichità ed il Medio Evo: assimilita ad Eva, alleata del Serpente, è esclusa dal sacerdozio ed accantonata in una posizione di subalternità.
Tra l'XI° ed il XV° secolo la religione si è femminilizzata per un'adesione maggiore delle donne alla fede ed alla pratica e si registra una femminizzazione del discorso religioso.
Perchè, secondo l'audace espressione di Michelet, "Dieu a-t-il changé de sexe, pour ainsi dire?"
All'inizio del XII° secolo, nel momento stesso in cui la tradizione vietava alle donne di penetrare in alcuni santuari, si edificava una triade Maria, Eva e Maddalena. E' l'epoca della fondazione da parte di Robert d'Arbrissel del monastero misto di Fontevraud dove gli uomini erano sottomessi alle donne.
Il vero cambiamento si ha nel XIII° secolo con Francesco d'Assisi che offre alle donne un'icona con la quale idenificarsi. Chiara d'Assisi elabora, dal canto suo, una visione dell'umanità che trascende i generi.
Nel XIV° e XV° secolo, una fioritura di sante di fama modesta, soprattutto in Italia, segna questo movimento di femminizzazione del religioso. La loro parola si fa sentire, come quelle di Angela da Foligno o Chiara da Rimini. S'inseriscono nella storia delle città ed accedono finalmente ad una scrittura autonoma dove i misteri della fede sono esplorati con tutta la forza della loro ragione.
(Fonte: BnF en collaboration avec le magazine l'Histoire)
JACQUES DALARUN AD "APOSTROPHES" DEL 28-03-1986
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