COLLI

Colli di Monte Bove (AQ.), il Secolo Scorso

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Il castello di Colli venduto agli Orsini (1327)

Con il Decreto del 1327 (collegamento ipertestuale per vederlo), proveniente dal Regesto_De Cupis dell'Archivio Storico Capitolino di Roma, il Re Roberto di Sicilia presta il suo assenso per la vendita della sesta parte del castello di Colli, posto nel giustiziarato degli Abruzzi, fatta dal figlio Ottaviano a favore di Orso de filiis Ursi.
Questo documento rappresenta anche la fine della dominazione dei Conti Berardi, che tanto lustro avevano dato al nostro paese, San Berardo era nato in questo castello, e l'inizio di un'epoca buia fatta di spoliazioni e di completo assoggettamento alla rapacità delle famiglie Orsini prima e Colonna poi.
(Breve di Clemente VII, antipapa, datato da Avignone, col quale conferma a favore di Rainaldo Orsini, conte di Tagliacozzo, la provvisione conferita al medesimo da Giovanna regina di Sicilia, che aveva assegnato allo stesso Orsini in perpetuo 185 onze d'oro sopra le terre e i castelli del Regno. In conseguenza lo stesso Rainaldo poteva da per sé esigere detto assegno senza ricorrere all'opera dei giustizieri ed esattori o commissari del Regno, e poteva eseguire tutto ciò nelle università di Cappadocia, Bonriparo, Petra de Venusa, Auricola, Rocca de Cerra, Intramontes, Altum S. Marie, Castrum Vetus, Stanzanum, Talliacotioum, Collis et Luppa, Tufum, Celle, Petraficcha, Podium Siginulfi, Mons Falconum, Veretula, Civitas Carsoli, Roccha de Butte, Piretum, Barrum, Pestum Rotarium, Turris Catalli, Castrum de flumine, Maccla de Mone, Cucumellum, Palearia, Girofalci, Corbarium, Vallis Meleti, Castillionum et Podium de Valle, Collis Ficatum, Podium S. Iohannis et Roccha Ranisii. Datum Avinioni, pontificatus nostri anno quarto.)
Per i lettori non... etnocentrici e curiosi di sapere, quì possono consultare,  l'Atto di vendita del 30 Maggio 1326, redatto da Guillelmus dictus de Benevento de Neapoli pubblico notaro, dei due terzi dei castelli di Pietrasecca e Poggio Sinolfi (detto anche Castel Ginolfo) nella provincia d' Abruzzo, coi vassalli, terre etc. fatta da Nicola da Boiano, Gran Razionale della regia Curia, a favore di Pandolfo Rainaldo e Giordano del fu Roberto di Colle Alto, per la somma di 60 oncie da 60 carlini d'argento. La vendita fu compiuta annuente Roberto, re di Sicilia.
L'originale della Pergamena del Re Roberto di Sicilia
 

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