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La pagina iniziale dell'Antica Scrittura |
La copia di un'antica scrittura, conservata sino a metà del secolo scorso nell'Archivio Parrocchiale di Colli, ci rapporta una singolare adunanza di alcuni cittadini del nostro paese, il
"12 di Gennaro 1657", per decidere se aderire ad una nuova proposta di cessione di beni per ottenere la celebrazione di una messa a suffragio perenne alla morte di
Pietro Paolo di Camillo, il giovedì di ogni settimana, nella chiesa di S, Berardo.
La riunione ha luogo
"nella solita stanza della Comunità" alla presenza del Camerlengo (in epoca medievale era il tesoriere del Re)
Giò Francesco Simeoni e dei Massari, verte sull'integrazione di beni da concedere in aggiunta a quelli già trasferiti all'
Università di Colli con un precedente contratto (il termine
Università non va inteso nell'accezione moderna ma nel significato storico del tempo, come sinonimo di
Comune), per ottenere il privilegio religioso. Oltre ai sei ducati
di Regno e ducati
"tre per 3° per ciascun anno durante sua vita", concessi nel negozio precedente, venivano aggiunti ducati centoventi in
"beni stabili" (i beni immobiliari attuali) alla morte dell'attore, Nella nuova convenzione vengono devoluti all'
Università di Colli anche alcuni terreni, dall'ubicazione dei quali si può presumere, che il
di Camillo non fosse un cittadino di Colli ma di Carsoli o di Roccaccerro: uno di essi confina con
"l'ospedale", verosimilmente, si tratta dell'ospedale per i poveri che esisteva a Carsoli nell'area che oggi insiste intorno al ponte in pietra sulla Valeria in direzione di Colli ed a fianco del quale nel Settecento una cittadina del nostro paese farà edificare la chiesa di S. Antonio Abate; un altro è situato
"nel Prato alle Prata della Roccha di Cerro con l'alberi." L'atto conclusivo è firmato ed approvato, edittalmente, da tutti i cittadini presenti.
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Regolamento del 1857 |
Pur in presenza di una Confraternita di S. Berardo (attestata dalla visita pastorale del vescovo dei Marsi del 1623 a Colli), i beni furono devoluti ad una entità, il Comune, a priori laica e per una finalità oltremondana. Il documento che pubblichiamo ci fa comprendere le diverse fasi storiche che ha attraversato questa gloriosa istituzione della Confraternita di S. Berardo: nel Seicento completamente asservita al potere temporale; nell'Ottocento subordinata all'autorità religiosa; in epoca contemporanea, formalmente ancora soggetta al potere della Chiesa, ma nella realtà utilizzata per riconvertirsi nel mercato politico e per entrare a far parte del notabilato locale egemonico, rissoso nel suo interno, mosso soltanto dal
"familismo amorale" e da strategie di affermazione sociale.