Le gabelle di Oricola |
Il lasso di tempo considerato va dal 1 Giugno 1519 al 12 Maggio 1520. Questa è la trascrizione integrale del documento:
La piazza, in moneta papale 37 D(ucati) equivalenti nel Regno di Napoli a 29 (Ducati), 3 (Carlini), 0 (Cavallo).
La Guardania annuatim 2. 3. 6.
La Calchara in q.sto anno 1519 53. 3. 0.
Lo bosco de sesaro de la retro scritta terra d'Auricula (...) 7. 1. 8. Si richiama l'attenzione del lettore sulle due diverse grafie del toponimo Auricola tra l'intestazione della pagina e la narrazione.
Le quattro giornate sotto tenute li Homini d'Auricula costruendone a la Corte pagai annuatim 0. 1. 2.
Pollastri in lo mese d'Ago 26 (sono il numero degli avicoli) 0. 4. 10.
Galline in lo Carnevale 18 (come sopra) 0. 4. 10. Le galline avevano un costo maggiore di circa un terzo rispetto ai polli.
Per omne porco s'ammazzasse, una spalla frontale.
La terza parte delli polletti masculi quando accade.
I Concedimenti e le Scadenze erano ad appannaggio di Alpjato (?) Hier.o percettore (il signore locale che riscuoteva questi oneri).
Quelli andassero a tagliare a la selva pagano per omne accetta mezzo carlino lo mese.
La calcara che se facesse in lo Monte de Arnone pussandone (?) 13 piedi de larghezza ogni volta paga dieci pyo (?) di calce a la Corte.
Alla luce di questo interessante documento si comprende meglio, circa cento anni dopo, il contesto storico nel quale maturò l'idea della realizzazione dell'affresco della Croce, nella chiesa di San Berardo per implorare, al protettore di Colli, il prodigio di lenire il peso di quelle tasse.
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