La nota manoscritta di Silvestro Floris |
La prima informazione riguarda il consistente numero di Prelati presenti a Colli in quell'epoca: Domenico Parente, Silvestro Floris, senza beneficio, Pirro Parente, Romolo Floris ed il Chierico Antonio de Prosperis (o Prosperi). Dal frammento della Visita Pastorale del 1640 del Vescovo dei Marsi Lorenzo Massimi (la relazione non è firmata ma attribuita dalla catalogazione dell'Archivio Vescovile di Avezzano a questo Vescovo che esercitò il suo pastorato dal 1632 al 1647) apprendiamo che il redattore della nota manoscritta era stato nominato curato della chiesa parrocchiale S. Nicola da Philippi Columne (Filippo Colonna) e confermato dalla Bullas del Vescovo Bartolomeo Peretti, il 28 Agosto 1613. Domenico Parente era stato dotato di vari beneficis (proprietà) legati alla parrocchia S. Nicolai da Marci antoniis Columne (Marcantonio Colonna) e confermato dal Vescovo Bartolomeo Peretti il 28 (...) 1599. Questa pletora di chierici e le investiture prestigiose che li accompagnano, sembrano ulteriormente suffragare, l'ipotesi che formulammo nel corso della presentazione degli affreschi riportati alla luce nella chiesa di S. Berardo, il 1 Maggio del 2015, del particolare dinamismo economico/religioso di Colli nel XVI e XVII secolo, che favorì lo sbocciare di quel magnifico ciclo pittorico.
La nota manoscritta procede, poi, all'inventario delle reliquie presenti nella varie chiese e tra le tante ci piace segnalare quella dei "...capelli di S. Francesco".
Nel capitolo dedicato alle notizie sul paese, Silvestro Floris, c'informa che "...Anime numero 566" erano residenti. Le compagnie o confraternite erano tre: Santissimo Sacramento, San Berardo e Santissimo Rosario.
Frammento Visita Pastrorale |
L'espressione che utilizzò Paolo Panegrossi nelle sue Memorie Storiche, localizzando questa chiesa (annotazione 1), "la rocca...conteneva", si prestava a qualche equivoco: ora si ha la certezza che l'edificio sacro si trovava dentro il castello nella parte meridionale (approssimativamente dove ore c'è l'ingresso).
La nota manoscritta termina con la descrizione dei vari altari della chiesa di san Nicola e l'elencazione di alcuni libri presenti in canonica.
1 commenti:
quindi anche la chiesa che appare nel libro delle decime del 1324 col nome S.Angeli non sarebbe la grotta che conosciamo oggi ma un'altra da ricercare all'interno del paese in quanto indicata come "derupata" così come quella del S.Cuore, chiese ormai in disuso e, come accadrà più tardi, anche quella di San Giovanni battista avrà la stessa sorte
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