COLLI

Colli di Monte Bove (AQ.), il Secolo Scorso

image
image
image
image
image
image
image
image
image
image
image
image
Visualizzazione post con etichetta Colli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Colli. Mostra tutti i post

IL RACCONTO DI TRE GIORNI DA INCUBO

Foto 1 - Come si presentava Via Trento
Questa è la cronaca del piccolo dramma che si è svolto a Colli di Monte Bove, dalle ore 18:00 di Giovedì 2 Febbraio a Domenica 5 alle ore 16:00 nel tratto di Via Trento che inizia al numero civico 88 (Arco de N’Dreone) e termina al numero civico 116 (Abitazione di Berardina Emili).
2 FEBBRAIO ORE 17:00. – Sono arrivato a Colli, (avverse previsioni metereologiche per i giorni successivi) con l’intenzione di trasferire mia madre a Roma, che invece con la sua cocciutaggine, è stata irremovibile nel restare nel nostro paese. La neve cadeva sporadicamente ma lo skyline oltre “la Pretella” non prometteva nulla di buono: si intuiva che le precipitazioni erano già massicce.
2 FEBBRAIO ORE 19:00. – Il “Burian” russo iniziava la sua …opera anche a Colli: una neve sottilissima ed asciutta cominciava a cadere intensamente e soprattutto venivano creati enormi cumuli con modalità randomiche.
Foto 2 - Via Trento, lato Ovest
 3 FEBBRAIO ORE 07:00. – Aprendo la porta della mia abitazione si presentava lo spettacolo che si può apprezzare nella foto 3. La neve nel suo punto minimo aveva raggiunto il livello di 1 metro, mediamente era di 120 cm; nei punti accumulata dal vento oltre i 2 metri e mezzo. (Fig. 1 - 2).
Foto 3 - L'uscio della mia abitazione
  3 FEBBRAIO 0RE 11:40 – Sino a quel momento i disagi non erano stati di eccezionale gravità: certo le otto persone che vivevano entro questo tratto di via Trento potevano interloquire solo dalle finestre o dall’uscio di casa, ma le case erano riscaldate e nessuno degli abitanti accusava malori o sintomi influenzali; tuttavia si poteva percepire, larvatamente, l’insorgere di crisi da panico o attacchi claustrofobici. In quel preciso istante, però, la situazione cominciò a precipitare: l’energia elettrica venne a mancare impedendo ai sistemi di riscaldamento di poter funzionare. Per tutto il giorno cullammo la speranza che il distacco dalla rete elettrica fosse temporaneo ma alle prime ombre della sera comprendemmo che il nostro auspicio sarebbe rimasto vano. Ci preparammo a trascorrere una notte al freddo andando molto presto a letto (io e mia madre ci coricammo alle 18:40), con il pensiero che un altro problema di estrema gravità si sarebbe presentato il mattino seguente: la mancanza di acqua potabile.
Foto 4 - L'arrivo dei ...soccorritori
4 FEBBRAIO - La mia abitazione è fornita di un circuito di sussistenza dell’acqua potabile con un’autonomia di 1.200 litri. Ho distribuito alcuni recipienti con il prezioso liquido ai vicini. Le informazioni che pervenivano dalle autorità comunali erano che la turbina aveva avuto un guasto all’altezza del bivio per la stazione ferroviaria e quindi il tecnico Enel non poteva raggiungere la cabina elettrica posta all’ingresso Ovest di Colli e dove lo scatto di un interruttore causava la mancanza di energia elettrica per metà paese. Ipotizzando quindi che la nostra …prigionia poteva durare anche molto a lungo ho chiamato (al telefono e a voce) tutti gli abitanti di questo tratto di via Trento consigliando di riunirci in una sola abitazione (suggerendo quella della signora Valeria che era riscaldata da una stufa a legna tradizionale), di mettere in comune tutte le nostre provviste e ripartirle equamente, compresa l’acqua e di prepararci a trascorrere la notte nelle case dove era in funzione il sistema di riscaldamento . Tutti hanno accolto questo suggerimento con entusiasmo e quindi ci siamo ritrovati insieme a pranzare dalla signora Valeria, a finalmente riscaldarci e, socializzando, ognuno di noi è uscito da quel tunnel psicologico nel quale era entrato nella sua solitudine, pensando costantemente ai più neri presagi, timore sicuramente di ordine inconscio ed irrazionale.
Alle 13:45 avemmo la sorpresa del ritorno dell’energia elettrica e così dopo aver ancora un po’ riso e scherzato siamo ritornati alle nostre abitazioni e, finalmente alle ore 16:00, provenienti dal “Palazzo” un gruppo di giovani di Colli, guidati da Giuseppe Simeoni, arrivarono sino a questo tratto di via Trento aprendo un corridoio che ci metteva di nuovo in contatto con tutta la nostra comunità: (Foto 4)

GLI SLIDES DELLE DUE NEVICATE CHE HANNO COLPITO COLLI 



Una serie di immagini impressionanti delle nevicate di Febbraio a Colli qui

Soprannomi Collesi annotati da Roberto Lauri

Il Manoscritto originale di Roberto Lauri (Part. 1)
Manoscritto (Part. 2)
Pubblichiamo l'elenco dei soprannomi di alcuni cittadini di Colli che Roberto Lauri redasse con la consulenza di Benedetto Caroli, intorno agli anni settanta del secolo scorso.
Tutti i lettori che fossero a conoscenza di altri nomi fittizzi potranno postarli nei commenti.
"Il Soprannome è un nome diverso dal proprio e dal cognome, con cui specie in ambienti popolari, si usa chiamare o indicare una persona. Il soprannome che risponde ad esigenze di concretezza e a ricerca di espressività, spesso scherzoso ed ironico, ha sempre un significato trasparente alludendo per lo più a caratteristiche fisiche della persona cui è riferito, a particolari attitudini e qualità, al luogo di nascita o di provenienza". (Definizione tratta da Vocabolario Treccani Online).
Il prezioso documento è stato messo a disposizione del Blog da Alberto Mantica, che ringraziamo.

L'Edicola di S. Lucia e la Fonte Vecchia

L'Edicola di S. Lucia (A. Barnabei)
La Fonte Vecchia e l'antica Via Valeria
L'Edicola di S. Lucia, recentemente restaurata da Angelantonio Zazza (Tony), artigiano edile di Colli di Monte Bove ma residente a Roma, dai suoi fratelli Giorgio e Alessandro e da Benedetto Anastasi. Il piccolo edificio di culto era ridotto in pessime condizioni per l'azione degli elementi atmosferici e praticamente abbandonato dopo il furto negli anni sessanta del secolo scorso del prezioso quadro raffigurante Santa Lucia, ora riproposto in una riproduzione tipografica. Le spese per l'intervento di riqualificazione architettonica sono state integralmente sostenute dai fratelli Zazza.
La Fonte Vecchia, si trova sul vecchio tracciato della Valeria in corrsipondenza del bivio della Stazione Ferroviaria di Colli di Monte Bove che s'incontra sulla consolare moderna prima di fare l'ingresso al paese, seguendo la direttrice Carsoli-Avezzano. E' stata edificate in tempi remoti a forma di sarcofago, come attesta la tecnica di costruzione, restaurata nel 1880 e descritta da Henry Swiburne nel suo Voyage dans le deux siciles del 1777, che l'ha collocata erroneamente all'uscita orientale di Colli.
Era la fonte dove le collesi attingevano, con le famose "conche" in rame, l'acqua da bere, prima dell'adduzione delle risorse idriche dalla località "la conserva", avvenuta nel 1905.

Eccellenze del nostro territorio: Angela Maurizi



Copertina del Romanzo di Angela
Angela Maurizi, figlia di Maria Pia Borgi di Colli di Monte Bove, è risultata vincitrice del Concorso Pagina Uno e vedrà coronato il sogno della pubblicazione della sua opera prima letteraria Le Fiabole di A. dalla casa editrice Ded'A. Angela è stata, di gran lunga, la più votata dagli internauti - 732 suffragi raccolti pari al 34,2% - (la preferenza poteva essere espressa un sola volta e esclusivamente per via telematica). Il concorso si è protatto per due mesi e mezzo.
Nell'intervista rilasciata a "Io come Autore", numero 27, Angela chiarisce che ha tentato di "realizzare un esercizio di stile servendomi della mitologia, nella stessa misura in cui lo fecero gli antichi greci. Il mio intento non era tuttavia rivolto a spiegare le origini del mondo o la vita di personaggi più o meno deificati, bensì all'analisi della società contemporanea."
L'appuntamento con l'autrice è all'esposizione della Media e Piccola Editoria in programma al Palazzo dei Congressi di Roma dal 7 all'11 Dicembre 2011.
Angela, malgrado la giovane età, è una stimatissima urologa del complesso Universitario Policlinico Umberto I° di Roma.
La sua passione per l'Archeologia l'ha già condotta in Grecia per una campagna di scavi di due anni.
Per acquistare online il libro di Angela: clicca qui

Inaugurate a Colli due nuove Piazze

Clicca su questo Link per lo Slide di 30 foto
Nel mese di agosto sono state inaugurate due nuove piazze a Colli di Monte Bove: una nel rione "Castello", l'altra in via Valeria, all'altezza della casa di "Tiribbao". Ora, però, verrebbe da pensare, che bisognerebbe trovare i collesi che le popoleranno visto il costante degrado demografico che conosce il paese.
Piazza 1 Maggio è stata inaugurata alla presenza del Sindaco di Carsoli, di vari componenti del Consiglio Comunale, dell'impresa costruttrice e dell'architetto che ha seguito i lavori.
La "piazzetta" su via Valeria, che non ha ancora un nome preciso, è stata festeggiata con un simposio culinario e musica fino a notte avanzata, organizzati egregiamente dall'infaticabile Palmino, da tutti gli abitanti del rione. Particolarmente gradita la presenza di collesi che, pur non abitando più nelle sue vicinanze, hanno voluto testimoniare il loro legame con il luogo della loro nascita. Anche a questo evento ha partecipato il sindaco di Carsoli.

Deputati e Giornalisti ...battono i denti a Colli

Pubblichiamo un documento eccezionale per la nostra piccola comunità di Colli di Monte Bove: una delle ascese pionieristiche del Valico con le prime automobili. Era il Luglio del 1909; chissà quanta curiosità destò nel nostro paese l'apparire di questi ...mostri meccanici, che i nostri antenati vedevano forse per la prima volta!
Il reseconto dell'avventura è apparso sul numero 9 del supplemento mensile del Corriere della Sera, La Lettura, del settembre 1909, a firma di Carlo Montani.
L'idea della gita in auto venne a un giornalista parlamentare abruzzese, Emidio Agostinoni; dovevano far parte del gruppo anche molti parlamentari ma la mattina del 12 Luglio 1909 se ne presentarono solo in tre. La partenza fu fissata da piazza Colonna per poi puntare verso porta San Lorenzo e immettersi sulla Tiburtina.
Ecco il racconto dell'articolista dopo Carsoli:
" le candide spume dell'Anieme mugghiante, in fondo alle gole del Monte Bove, dove il temporale autentico ci raggiunse per bagnarci fino alle ossa. Non avevo mai fatto lo scopritore e cominciai seriamente a dubitare di possederne le attitudini, raccogliendo col fazzoletto a guisa di spugna le lagrime di compianto venute dal cielo a spegnere i sacri nostri ardori.
Ero a bordo di una 40 HP di Leone Weill-Scott insieme ad Ettore Janni del Corriere della Sera e della signorima Bernardy del Giornale d'Italia. Si cercava di ingannare il tempo e più che il tempo noi stessi, facendo dello spirito, ma anche un maligno principiante si sarebbe accorto che lo spirito, per effetto -ahimé- della pioggia, era annacquato.
Battevamo i denti come in inverno, eppure la brezza mattutina, operando con sapienza sullo stomaco di ognuno, cominciò a farci desiderare l'apparizione di un ...rinfresco... ". 

I prodromi del turismo di massa e Colli

di   Paolo Emilio Capaldi

Durante il ventennio fascista nasce il fenomeno del turismo di massa. Coloro che vivevano nelle città hanno l’opportunità di poter respirare aria fresca e pulita sui monti o sui laghi e altresì quelli che vivevano nelle località montane hanno l’opportunità di passare una giornata al mare, per poter respirare l’aria iodata delle coste.
Nascono le prime esperienze di “colonie estive” ai monti come al mare, specialmente per i più piccoli.
Dobbiamo ricordare che purtroppo in quell’epoca imperava il brutto male della tubercolosi e questo modo di agire fu un contributo alla prevenzione di questa malattia, per spingere gli abitanti delle città a spezzare i ritmi delle loro vite, dando loro delle opportunità nuove e sane.
Nasce in quel periodo la C.I.T. (Compagnia Italiana Turismo) e sono date alle stampe numerose guide turistiche ai luoghi montani e di villeggiatura.
Qui presentiamo un testo raro: la guida “Itinerari Turistici e Alpinistici da Roma”, della U.N.I.T.I. (Unione Nazionale Industrie Turistiche Italiane), con sede a Roma, piazza del Popolo, 18.
Sono descritti in 84 pagine, suddivise in XII capitoli, 140 itinerari montani raggiungibili attraverso le varie direttrici ferroviarie da Roma.
Non poteva mancare, lungo la direttrice Roma – Tivoli – Avezzano, alle pp. 32-33 della piccola guida, Colli di Monte Bove con la salita alle prossime cime del monte Fontecellese, 1626 m (it. 51), di monte Midia, 1738 m (it. 52) e di monte Bove, 1344 m (it. 53).
Colli si conferma così quale meta prossima del turismo montano ad Est della capitale, incastonata così com’è tra le cime dei monti Carseolani.
Una fortuna di allora fu che il treno fermava obbligatoriamente alla stazione così da permettere agli alpinisti di smontare al mattino e di rimontare alla sera per il ritorno.
Quest’oggi non è più come allora: pochi treni e quasi tutti in transito.
Si ringrazia la biblioteca della Sezione di Roma del Club Alpino Italiano per la consultazione del documento.

Colli disegnato da Natale Bonifacio da Sebenico

Questa carta dell'Abruzzo Ulteriore del 1587 (qui nel dettaglio della nostra area), di Natale Bonifacio da Sebenico è molto importante in quanto i paesi raffigurati sono stati incisi sul legno conservando le linee architettoniche dei loro profili: è quindi una sorta di istantanea sul nostro paese e l'orografia circostante, risalente a quell'epoca.
E' la sola carta, con il Globo, che Bonifacio abbia inciso prima di stamparla il 15 Dicembre 1587, presso Nicola van Aelst e: "intagliata con molta mia fatica e lunga investigatione". (Cfr. la dedica al Marchese Federico Cesi che giustificherebbe l'ipotesi di una sua elaborazione).
L'esattezza della rappresentazione grafica fa presumere che l'autore abbia visitato i paesi raffigurati sulla carta, compreso il nostro.
(fonte: gallica.bnf.fr/Bibliothèque nationale de France )

I Pizzicuni: piatto ricercato della cucina di Colli

Conquistato il proprio piatto di Pizzicuni
lo si consuma anche in piedi (Agosto Collese 2010)
La ricetta dei Pizzicotti
della Sabina
I Pizzicuni, il piatto povero della tradizione culinaria contadina di Colli di Monte Bove, è diventato il più ricercato nelle sagre estive del carseolano. Composto da ingredienti semplici (farina, acqua, pancetta, salsiccia, olio) è una pietanza di facile preparazione: tuttavia richiede molta maestria nelle fasi di stiratura e di cottura. Le donne più anziane del paese, custodiscono una ...formula magica, tenuta gelosamente segreta, che rende il piatto preparato a Colli di una prelibatezza unica.
Paolo Emilio Capaldi ci ha segnalato il testo di Maria Giuseppina Truini Palomba, Cucina Sabina, Franco Muzzio Editore, dove è presente un piatto simile al nostro, i Pizzicotti che, comunque, differisce molto negli ingredienti utilizzati per il condimento.



Sul numero 44 di AEQUA, è stato pubblicato un breve saggio storico/gastronomico sui Pizzicuni.

Le Pagine del Laurenti su Colli di Monte Bove

La Prima Edizione di
Oricola e Contrada Carseolana
di Paolo Emilio Capaldi

Durante il primo quarantennio del ‘900 escono in Italia numerose monografie riguardanti la storia locale delle piccole cittadine italiane.
Una di queste è quella del Laurenti su Oricola e i paesi del circondario di Carsoli.
L’autore nacque a Scarpa (Cineto Romano) nel 1875 e morì nel 1948.
Egli, come scrive nella prefazione, dovette « raccogliere e vagliare notizie di parecchi scrittori, analizzare e leggere volumi logori dalla polvere e dai secoli e decifrare abbreviazioni e segni convenzionali a prima vista incomprensibili ».
Per questo trovò difficoltà nella ricostruzione della frammentata storia di questi luoghi: nel mettere insieme le scarse notizie sull’epoca antica degli Equi e dei Romani, nell’osservare i passaggi di questo o quel castello di famiglia in famiglia durante il medioevo, nel descrivere le vicende degli eserciti stranieri che attraversarono queste terre, nel raccontare le guerre di confine e le lotte contro il brigantaggio e nel riportare le ultime vicende che portarono stabilità politica e amministrativa con l’unità d’Italia.
Un’altra caratteristica, come indicato nel sottotitolo dell’opera, è quella di realizzare uno scritto mosso più che altro dall’entusiasmo e dalla passione per la propria terra e per la propria gente.
Va alle stampe un’opera agile, riassuntiva e abbastanza completa, senza pretese di esattezza e rigore storico e per questo con alcuni inevitabili errori.
La sezione riguardante Colli di Montebove offre delle indicazioni su alcune iniziative dello stesso autore presso il Parlamento italiano per le strade e la viabilità di quel luogo.
Sicuramente scartabellando gli atti parlamentari del 1920 si potranno riesumare i discorsi aulici sulla cittadina e si potrà riportare alla luce la situazione del paese, “fotografata” dalle parole ridondanti di quella rispettabile aula.
L’autore rivede la toponomastica del paese e del monte su cui esso si appoggia fornendo qualche spiegazione; fa un breve accenno sui monumenti del paese, sulla figura di San Berardo e quando, sul finire, s’imbatte nella descrizione storica del possesso dell’antico castello, scambia Colli di Carsoli (Celle), con Colli di Amatrice, attribuendone erroneamente il possesso alla famiglia Vitelli che mai abitarono Colli.
Nonostante quest’errore l’operetta rimane un’importante testimonianza d’interesse e di amore per la Sua e la nostra terra.
Il libro è stato recentemente ristampato (2009), dall’Associazione Culturale Lumen di Pietrasecca.

L'Ecomostro e il recupero intelligente a Colli


Il nostro paese è stato spesso una ...sintesi di opposti! Questo ne è un ultimo istruttivo esempio: l'ecomostro in corso di edificazione a "Castello" e che dovrebbe essere adibito a parcheggio per rimuovere o, almeno, in parte alleviare il pericolo delle auto in sosta sulla Tiburtina-Valeria e la costruzione, architettonicamente attenta e nel pieno rispetto delle regole di un recupero intelligente, di una graziosa piazzetta (salvaguardando anche la caverna in pietra) nell'area in precedenza occupata dal fabbricato demolito, davanti alla casa di Tiribbao.
(Foto: Antonio Barnabei - 08/05/2011)











La bella piazzetta ora anche gradevolmente arredata e presto sarà decorata con piante e fiori.
A sinistra veduta notturna, con alcuni cittadini di Colli che si godono il primo fresco estivo, circondati dalla splendida cornice che fa da corolla al nuovo spazio di fruibilità pubblica.

Itinerario Geobotanico di Colli di Monte Bove

Il Prof. Giuliano Montelucci, libero docente di Geobotanica,nei primissimi anni 60 del secolo scorso, intraprese un viaggio da Tivoli all'Aquila descrivendo la conformazione orografica dei territori attraversati e delle specie vegetali che incontrava. Anche Colli di Monte Bove era compreso in quell'itinerario e qui riportiamo le sue analisi da Carsoli al valico del Monte Bove.
"...L'attuale abitato di Carsoli è in fondo alla piana, all'inizio della salita per Colli di M. Bove. Si notino ora gli aspetti carsici, tipici della regione, con doline, inghiottitoi, risorgenze, caverne, etc. che vedremo fino a Tagliacozzo ed oltre. La vegetazione è tipicamente rupestre scoperta in alto verso Colli (su speroni calcarei cretacei), ma in basso vi è anche un folto bosco di essenze continentali-orientali (su molasse mioceniche) dominato da Quercus Cerris, con roverella, Ostrya, Helleborus foetidus L., Genistra tinctoria L., Linum tenuifolium L.,Cirsium strictum, Juniperus communis L., Galium verum L., Scabiosa argentea L., Helicrhysum italicum G. Dom., Chris. Leucanthenum L., per non citare che alcune delle più notevoli. Verso l'abitato di Colli di M. Bove (m. 1.000) il paesaggio è, come accennato, rupestre scoperto (oltre che per il suolo, soprattutto per effetto della comunità umana vicina, come di regola) ma di grande interesse floristico, anche se si deve deplorare la scomparsa del bosco.
Ma ormai il bosco di cerro cede per altitudine, e se anche salendo, il suolo che percorriamo è nudo, ci avviciniamo alle faggete che si scorgono imponenti sulla destra (circuite alla base di cedui di nocciolo, carpine e carpinella, etc.), mentre a sinistra il quadro delle rupi nude di M. Bove fa contrasto di sommo interesse...".
Tutte queste informazioni ci sono state fornite da Paolo Emilio Capaldi.

Fonte: BnF/Gallica
Helleborus foetidus - Elleboro Puzzolente. Pianta erbacea perenne, alta sino a 80 cm. Fusto legnoso alla base, poi strisciante ed infine eretto.
Foglie sempreverdi di colore verde molto scuro, le inferiori sono palmate, finemente suddivise in 3-9 lobi, di dimensioni notevoli, sino a 30 cm.; hanno margine dentato. Verso l'apice del fusto le foglie assumono aspetto ovato e sono intere.
I fiori sono infiorescenze globose, di colore verde-giallognolo con margine rossastro, hanno diametro di 2,5-3 cm. e odore molto sgradevole. I frutti sono acheni con rostro uncinato.
Habitat: terreno fresco, ai bordi dei sentieri. 0-1.000 m., fiorisce a gennaio aprile.
Parte Velenosa: tutta la pianta.
Proprietà Farmaceutiche: Tossico. l'Elleboro fetido ha proprietà vermifughe, e narcotiche ma è assolutamente sconsigliata l'automedicazione.
Helleborus in greco significa "cibo mortale".

Escursionisti, vedono il dramma Emigrazione

Due escursionisti al Monte Midia, partiti da Roma in treno, ed arrivati alla stazione di Colli di Monte Bove il 27 Dicembre 1896, sono testimoni di una tragedia sociale del nostro paese: l'immigrazione in America negli ultimi anni dell'Ottocento. Ecco la struggente descrizione dell'evento:
"Partito da Roma il 27 di­cembre col treno delle 7,20 in compagnia del comm. G. Buttini (socio della stessa Sezione), giungiamo alle 10,30 alla stazione di Colli. Quella piccola sta­zione perduta fra i monti, di solito deserta, era ingombra di oltre cento per­sone, in maggioranza donne e bambini, e tutti gridavano, piangevano lamen­tandosi ad alta voce: erano abbracciamenti, baci, lamentevoli addii a mariti, a figli, a fratelli che partivano per l'America, per l'ignoto, alla ricerca di un pane loro negato dal natio suolo..."
Enrico Minati di Tufo,
uno dei pochi emigranti
che ha potuto coronare il
suo "Sogno Americano"
Stazione di Colli di Monte Bove
Passeggeri in attesa (1915)
Fonte: Terremarsicane
C'è un'altra nota colorita nel racconto dell'escursione al Monte Midia (il testo completo è scaricabile da questo Link). Carlo Savio sottolinea che, ripartito da Tagliacozzo alle 18 e 55, arriverà a Roma solo alle ore 22 e 55, commentando "..il troppo lento treno...".
Non poteva sapere che ancora oggi, a 114 anni di distanza, quando nel mondo sfrecciano i treni a lievitazione magnetica che superano i 500/Kmh, per raggiungere il nostro paese da Roma con il treno regionale, si possono anche impiegare 2 Ore e 56 minuti!

Tutte le informazioni contenute in questo Post, sono dovute a Paolo Emilio Capaldi, che ringraziamo.

Visita Pastorale alle chiese di Colli

L'Inverno scorso, una troupe del Tg3 Abruzzo, realizzò un servizio giornalistico sulla chiesa San Nicola di Bari di Colli di Monte Bove, per la rubrica "Eremi".
Malgrado la presenza di un aeropago di intellettuali locali, nessuno seppe esattamente descrivere gli altari della chiesa -nemmeno individuare i santi raffigurati- con enorme stupore del giornalista presente.
Per colmare questa mancanza di memoria storica, pubblichiamo il resoconto della visita pastorale dell'11 e 12 Ottobre 1847 del vescovo Michelangelo Sorrentino che descrive minuziosamente le nostre chiese.

                                                                        

Collem Zippam nel Catalogus Baronum (1150)

La Pagina del Catalogus Baronum con Collem Zippam
Fogge militari dell'Italia centrale nel XII° secolo
Il Catalogus Baronum è la lista di tutti i Vassalli e dei relativi possedimenti compilata dai Normanni all'indomani della conquista del Sud d'Italia. Venne creato da Ruggero II tra il 1150 ed il 1152.
Nel Catalogus Baronum furono raccolte informazioni dettagliate sui singoli signori riguardo alle loro disponibilità patrimoniali, (castelli, fortezze, terreni) oltre all'entità delle forze in armi e quelle mobilitabili. Il Catalogo quantificava, inoltre, quanto ciascuno di loro doveva fornire al Re in occasione della sua partecipazione alle Crociate o per la difesa del regno dalla minaccia Araba. (Notizie tratte da Wikipedia).
Seguendo il Link si può accedere al Catalogus della Contea dei Marsi, da Celano a Carsoli.
Questa preziosa documentazione la dobbiamo a Paolo Emilio Capaldi.

E' un Presepe? No, è Piazza Palazzo ad Aprile

Questa foto è stata scattata da Giuseppe Simeoni a Colli di Monte Bove il giorno della copiosa nevicata di Aprile di quest'anno che ha isolato dal mondo il nostro paese per due giorni.
La neve nel giro di una settimana si sciolse in quanto cadde in un periodo già primaverile; ma da molti, l'abbondanza delle precipitazioni, è stata paragonata alla nevicata ...leggendaria del 1956.

La Processione del 3 Novembre a Colli

Clicca sulla foto per far partire lo slide
Lo slide delle foto della Processione di San Berardo del 3 Novembre 2010 a Colli di Monte Bove con il commento musicale dell'Inno a San Berardo eseguito, a cappella, dai Confratelli del nostro paese e che si trova inserito nel CD accluso al volume: "La Musica Sacra della Provincia dell'Aquila - La Marsica" di Tarquinio Gianluca. Le foto sono di Antonio Barnabei.

Guida CAI del 1903 segnala Colli di Monte Bove

La stazione ferroviaria di Colli nel 1903 - foto: Archivio Famiglia Mantica

La Guida dell'Abruzzo di E. Abbate, Roma, 1903, CAI, descrive come raggiungere Colli di Monte Bove sia con la linea ferroviaria che con la strada Valeria.
Il nostro paese pur essendo definito "pittoresco", viene tuttavia considerato "sporco" ed il nome viene fatto derivare dal semitico Holeth, salita, "cioè principio della salita a Monte Bove". Si passa a descrivere, poi, l'attuale Piazza Palazzo, sede della catena doganale, con la fonte ed il frontone di pietra scalpellata a pilastrini ed archi.
Venivano elencate tre Guide di Colli: Di Giacomo Angelo, Lauri Giacomo e Domenico Zazza.
La parte della Guida riguardante il nostro paese si chiude con la segnalazione di tre itinerari turistici: Da Colli alla Guardia d'Orlando e la valle di Luppa, da Colli a Tremonti e Sante Marie, da Colli a Monte Bove.
Da questo link si può scaricare la Guida d'Abruzzo che riguarda Colli in bassa risoluzione (710 Kb, consigliato per connessioni lente). Da quest'altro in alta risoluzione (1,3 MB, per connessioni da almeno 7 Mega).
Paolo Emilio Capaldi ci ha fatto pervenire tutte le informazioni riportate nel Post.
 

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.