COLLI

Meraviglie strappate alle tenebre oscurantiste

L'affresco visto in prospettiva
La conversione di Fabritio de Ambrosio
Fabritio de Ambrosio  -  Particolare














I sessantotto miracoli che Berardo compì quando era ancora in vita, dopo la morte, nel corso e successivamente alla traslazione della sua salma dal Chiostro a dentro le mura di Santa Sabina, non hanno mai avuto una rappresentazione pittorica o raffigurati con un'altra forma di espressione artistica. La sola leggenda agiografica di Giovanni di Segni riverbera nel tempo il ricordo di questi prodigi. Dal 1 Maggio saranno visibili nella chiesa di san Berardo di Colli di Monte Bove gli unici due miracoli del vescovo dei Marsi sinora rappresentati, riportati alla luce dall'equipe della D.ssa Piera Ferrazzi, con il contributo finanziario dell'Amministrazione separata dei Beni Civici del nostro paese.
Scritta di committenza
La prima campagna pittorica è incentrata sul pentimento del bravo dei Colonna, Fabritio de Ambrosio che con le sue angherie vessava gli abitanti di Colli e che, su intercessione di Berardo, improvvisamente, cessò di praticare i suoi soprusi. La figura del Cristo crocefisso è, al contempo, maestosa e struggente: lo studio anatomico del corpo è completo e le sue linee efficacemente armonizzate. La carnosità della muscolatura fa pensare ad alcuni personaggi michelangioleschi del Giudizio Universale. Anche il tratteggio della figura del penitente risulta gradevole per l'uso di lumeggiature di colore sapienti. La situazione drammatica è energicamente resa.
La grande peculiarità del dipinto, che autorizza l'ipotesi di un'attribuzione prestigiosa, è l'utilizzo di singolari volumi per veicolare una sorta di secondo linguaggio qualora lo si osservi in prospettiva: l'opera acquista una profondità tridimensionale ed emergono particolari non facilmente rilevabili nella visione diretta (ad esempio la stilizzazione di un paesaggio all'altezza dei piedi della croce).
La data di committenza è del 1626.
Il prodigio del fanciullo al quale è donata di nuovo la vita
Miracolo di Berardo - Particolare
   










Il secondo Miracolo di Berardo venuto alla luce, è quello del fanciullo perito nel lato scosceso della piazza di san Berardo a Colli ed al quale il santo donò di nuovo la vita. Purtroppo gli interventi antropici hanno fortemente alterato la leggibilità dell'insieme: sicuramente è andata perduta la figura del vescovo del quale è riconoscibile solo una parte del bastone pastorale. La grossolanità delle figure della madre e del fanciullo contrastano con quelle dei due personaggi rappresentati in basso, molto più elaborate. Risulta evidente l'impiego di maestranze ed artisti diversi.
Questa eccezionale campagna di campionatura degli affreschi presenti nella chiesa di san Berardo di Colli di Monte Bove ha permesso, altresì, di evidenziare altre composizioni che sarebbe estremamente interessante poter riportare definitivamente alla luce. In questo caso, però, è la Sovrintendenza alle Belle Arti di Aquila che dovrebbe promuovere la campagna di studio in quanto le risorse finanziarie da mobilitare sono ingenti.
scena pittorica con volto di Berardo
Motivo affiorato dopo saggi mirati











Altra scritta di committenza emersa

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Finlmente a Colli un prezioso ritrovamento da abbinarsi alla chiesa di San Martino a Villa Romana

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