Colli disegnato da Natale Bonifacio da Sebenico
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Maurizio
, 27/04/11 at 14:56, in
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Colli
Questa carta dell'Abruzzo Ulteriore del 1587 (qui nel dettaglio della nostra area), di Natale Bonifacio da Sebenico è molto importante in quanto i paesi raffigurati sono stati incisi sul legno conservando le linee architettoniche dei loro profili: è quindi una sorta di istantanea sul nostro paese e l'orografia circostante, risalente a quell'epoca.
E' la sola carta, con il Globo, che Bonifacio abbia inciso prima di stamparla il 15 Dicembre 1587, presso Nicola van Aelst e: "intagliata con molta mia fatica e lunga investigatione". (Cfr. la dedica al Marchese Federico Cesi che giustificherebbe l'ipotesi di una sua elaborazione).
L'esattezza della rappresentazione grafica fa presumere che l'autore abbia visitato i paesi raffigurati sulla carta, compreso il nostro.
(fonte: gallica.bnf.fr/Bibliothèque nationale de France )
E' la sola carta, con il Globo, che Bonifacio abbia inciso prima di stamparla il 15 Dicembre 1587, presso Nicola van Aelst e: "intagliata con molta mia fatica e lunga investigatione". (Cfr. la dedica al Marchese Federico Cesi che giustificherebbe l'ipotesi di una sua elaborazione).
L'esattezza della rappresentazione grafica fa presumere che l'autore abbia visitato i paesi raffigurati sulla carta, compreso il nostro.
(fonte: gallica.bnf.fr/Bibliothèque nationale de France )
Il progetto del 1919 della ferrovia Teramo-Carsoli
Pubblichiamo, per gentile concessione del sito valledelsalto, il carteggio (per scaricarlo seguire il collegamento ipertestuale) che accompagnò nel 1919 la richiesta della costruzione di una linea ferroviaria di dorsale appenninica, che avrebbe dovuto collegare Teramo con l'Aquila e quest'ultima, attraverso la valle del Salto-Cicolano con Carsoli, confluendo qui nella tratta, già in esercizio, e raggiungere Roma.
Se questa arteria di comunicazione fosse stata realizzata, con molta probabilità, la storia economica della Marsica del secolo scorso, sarebbe stata radicalmente diversa in quanto avrebbe interconnesso aree di produzione direttamente ai mercati di consumo.
La distanza tra Carsoli e L'Aquila, con il progetto di ferrovia del 1919, sarebbe stata di soli 56 Km. e, avrebbe richiesto, con il materiale rotabile di allora, un tempo di percorrenza non superiore ad 1h e 30'. I tempi di percorrenza di un tragitto Avezzano-L'Aquila si sarebbero ridotti dalle 4h e 30' a meno di 2h.
I Pizzicuni: piatto ricercato della cucina di Colli
Conquistato il proprio piatto di Pizzicuni lo si consuma anche in piedi (Agosto Collese 2010) |
La ricetta dei Pizzicotti della Sabina |
Paolo Emilio Capaldi ci ha segnalato il testo di Maria Giuseppina Truini Palomba, Cucina Sabina, Franco Muzzio Editore, dove è presente un piatto simile al nostro, i Pizzicotti che, comunque, differisce molto negli ingredienti utilizzati per il condimento.
Le Pagine del Laurenti su Colli di Monte Bove
La Prima Edizione di Oricola e Contrada Carseolana |
di Paolo Emilio Capaldi
Durante il primo
quarantennio del ‘900 escono in Italia numerose monografie riguardanti la
storia locale delle piccole cittadine italiane.
Una di queste è
quella del Laurenti su Oricola e i paesi del circondario di Carsoli.
L’autore nacque
a Scarpa (Cineto Romano) nel 1875 e morì nel 1948.
Egli, come
scrive nella prefazione, dovette « raccogliere e vagliare notizie di parecchi
scrittori, analizzare e leggere volumi logori dalla polvere e dai secoli e
decifrare abbreviazioni e segni convenzionali a prima vista incomprensibili ».
Per questo trovò
difficoltà nella ricostruzione della frammentata storia di questi luoghi: nel
mettere insieme le scarse notizie sull’epoca antica degli Equi e dei Romani,
nell’osservare i passaggi di questo o quel castello di famiglia in famiglia
durante il medioevo, nel descrivere le vicende degli eserciti stranieri che
attraversarono queste terre, nel raccontare le guerre di confine e le lotte
contro il brigantaggio e nel riportare le ultime vicende che portarono
stabilità politica e amministrativa con l’unità d’Italia.
Un’altra
caratteristica, come indicato nel sottotitolo dell’opera, è quella di
realizzare uno scritto mosso più che altro dall’entusiasmo e dalla passione per
la propria terra e per la propria gente.
Va alle stampe
un’opera agile, riassuntiva e abbastanza completa, senza pretese di esattezza e
rigore storico e per questo con alcuni inevitabili errori.
La sezione
riguardante Colli di Montebove offre delle indicazioni su alcune iniziative
dello stesso autore presso il Parlamento italiano per le strade e la viabilità
di quel luogo.
Sicuramente scartabellando
gli atti parlamentari del 1920 si potranno riesumare i discorsi aulici sulla
cittadina e si potrà riportare alla luce la situazione del paese, “fotografata”
dalle parole ridondanti di quella rispettabile aula.
L’autore rivede
la toponomastica del paese e del monte su cui esso si appoggia fornendo qualche
spiegazione; fa un breve accenno sui monumenti del paese, sulla figura di San
Berardo e quando, sul finire, s’imbatte nella descrizione storica del possesso
dell’antico castello, scambia Colli di Carsoli (Celle), con Colli di Amatrice,
attribuendone erroneamente il possesso alla famiglia Vitelli che mai abitarono
Colli.
Nonostante quest’errore
l’operetta rimane un’importante testimonianza d’interesse e di amore per la Sua
e la nostra terra.
Il libro è stato
recentemente ristampato (2009), dall’Associazione Culturale Lumen di
Pietrasecca.
L'Enigma della genealogia dei Conti dei Marsi
Ricostruire l'Albero Genealogico della famiglia Berardi, Conti dei Marsi, è estremamente difficile e complesso sia per la scarsità delle fonti che per l'interesse storiografico, relativamente recente, rivolto alla storia dell'Abruzzo in generale e della Marsica in particolare (tralasciamo il dibattito sulla presunta parentela tra la famiglia Berardi e Santa Rosalia in quanto scientificamente irrilevante e frutto di occasionale estemporaneità) .
La ricostruzione effettuata dal Muratori nel Rerum Italicarum Scriptores, non specificando il numerale del nome proprio (Berardo, Oderisio, Rainaldo, ecc.), è di scarso ausilio perchè, come vedremo in seguito, questa mancanza ingenera non poche confusioni.
Lo studio di A. Sennis apparso in Bullettino dell'Istituto storico italiano per il medioevo e archivio muratoriano è sicuramente il più attendibile in quanto è stato oggetto di attente verifiche scientifiche e avuto riscontri oggettivi con ricerche condotte da altri storici.
Tuttavia le aporie storiografiche emergono se si mettono a confronto le ricostruzioni prospettate dallo stesso Sennis e John Howe, storico della Texas University, proprio sulla figura del nostro Berardo. Per il primo, il futuro vescovo dei Marsi, sarebbe il figlio del conte Berardo IV, a sua volta, figlio di Berardo III che era fratello di Oderisio II, mentre per il secondo sarebbe il figlio di Berardo I di Collimento, il cui padre era Oderisio II, fratello di Berardo III. Il Catalogus Baronum, Commentario propone una terza ricostruzione.
Jacques Dalarun nel volume di imminente pubblicazione in italiano, Berardo dei Marsi (1080 - 1130). Un vescovo esemplare, proporrà un'ulteriore ipotesi iconografica dell'Albero genealogico dei Conti dei Marsi che hanno conservato il titolo comitale dalla discesa in Italia di Ugo di Arles (926) al 1143.
L'Ecomostro e il recupero intelligente a Colli
Pubblicato da
Maurizio
, 28/02/11 at 13:26, in
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Colli
Il nostro paese è stato spesso una ...sintesi di opposti! Questo ne è un ultimo istruttivo esempio: l'ecomostro in corso di edificazione a "Castello" e che dovrebbe essere adibito a parcheggio per rimuovere o, almeno, in parte alleviare il pericolo delle auto in sosta sulla Tiburtina-Valeria e la costruzione, architettonicamente attenta e nel pieno rispetto delle regole di un recupero intelligente, di una graziosa piazzetta (salvaguardando anche la caverna in pietra) nell'area in precedenza occupata dal fabbricato demolito, davanti alla casa di Tiribbao.
(Foto: Antonio Barnabei - 08/05/2011) |
La bella piazzetta ora anche gradevolmente arredata e presto sarà decorata con piante e fiori.
A sinistra veduta notturna, con alcuni cittadini di Colli che si godono il primo fresco estivo, circondati dalla splendida cornice che fa da corolla al nuovo spazio di fruibilità pubblica.
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