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Fig. 1 - Il frontespizio del prezioso volume |
Il recupero di questo prezioso volume del 1903 da parte di Paolo Emilio Capaldi, ci ha consentito di circoscrivere meglio le vicende complesse che hanno caratterizzato la lotta per il possesso del Castello di Colli nei primi anni del Trecento, a conferma della sua eccezionale importanza strategica nell'alto medio evo.
La scoperta del testo è ancora più decisiva in quanto le pergamene dell'Archivio Orsini citate sono andate perdute o, comunque, non sono reperibili tra le risorse digitali online dell'Archivio Storico Capitolino che, come è noto, ospita una parte dell'Archivio Orsini (quella più cospicua è conservata all'UCLA di Los Angeles. Nutro il progetto, nei prossimi giorni, di interloquire con la dott.ssa Mori, responsabile dell'archivio Orsini di Roma, per tentare di rintracciare queste pergamene).
Il 16 Gennaio 1307, il re di Sicilia Carlo II, ordina al Giustiziere d'Abruzzo
Ultra di "rimettere in possesso"
Giacomo Napoleone Orsini, conte di Tagliacozzo, della sesta parte del castello di Colli, illegalmente occupata da
Francesco de Pontibus (1). L'ingiunzione regia o fu disattesa dal Giustiziere oppure dopo una prima restituzione il castello fu di nuovo occupato da
Francesco de Pontibus (la lettura attenta dell'incipit della pergamena fa propendere per questa seconda ipotesi), perché il 4 Aprile 1311, un Decreto di re Roberto di Sicilia ordina di nuovo, questa volta al Giustiziere dell'Abruzzo
Citra, di far restituire a
Giacomo Napoleone de filiis Ursi, "la sesta parte del
Castel dei Colli", specificando "toltagli con violenza da
Francesco de Pontibus."
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Fig. 3 - Seconda ingiunzione |
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Fig. 2 - Prima ingiunzione |
Sempre nello stesso volume è citata questa ulteriore pergamena che attesta la rilevanza storica che assumeva il nostro paese, identificato come detentore di così vaste terre da potersi considerare un
Feudo. Infatti nell'anno 1340 (non sono specificati il giorno ed il mese): "Nella città di Tagliacozzo davanti alla chiesa di S. Cecilia
Pietro D. Riccardo Frangipane di Cisterna, Loreto di Santa Maria da Valle, beneficiati di San Pietro di Roma,
Roberto di Capistrello, Napoleone di Colli, Cola Molo di Tivoli, attestano che il magnifico
Orso di Giacomo di Napoleone de filiis Ursi, destinò a suo procuratore generale
Giacomuccio Lalli da Visso, suo famigliare per l'acquisto di alcuni beni feudali nel
castello di Colli".
Tutte le referenze iconografiche ci sono state inviate da Paolo Emilio Capaldi che si ringrazia.
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Fig. 4 - Nomina procuratore |
(1) La famiglia de Pontibus fu detentrice, probabilmente in condominio con altri signori locali, della Contea di Tagliacozzo, dal 1130 (fine della dinastia dei Conti dei Marsi) sino al 1270 quando
Risabella de Pontibus, consorte di Giacomo Orsini e unica figlia del conte di Tagliacozzo Bartolomeo de Pontibus e di Maria d'Aquino, testa a favore del proprio coniuge il trasferimento della medesima contea.