COLLI

Quando i conti tornavano

Dettaglio delle offerte per la Ricognizione Canonica del 1961
Nel Maggio del 1961 ci furono a Pescina delle solenni celebrazioni per ricordare il VI° centenario della traslazione del corpo di Berardo da Civitas Marsorum (odierna San Benedetto dei Marsi) verso la cittadina attraversata dal Giovenco. Lo stesso anno fu effettuata la ricognizione canonica sul corpo di Berardo.
Il nostro paese, come sempre, partecipò con slancio e generosità a questo sforzo, costituendo un comitato presieduto dal Parroco pro tempore (Don Donato Marsili) e nel quale era preponderante la presenza di operatori economici dell'epoca. Furono raccolte L. 732.350, così utilizzate:
A. Per i paramenti pontificali L. 212.000;
B. Per il volto riproducente le fattezze del Santo L. 100.000;
C. Rete Argentata, Legature ecc. L. 100.000;
D. Croce Pettorale d'Argento dorata L. 30.000;
E. Balsamo, Motu vari, Tubi di vetro sintetico, Spese viaggio e Onorari Rev.mo P. Pacciardi ricognitore e ricompositore del sacro corpo L. 150.000;
F. Impianto elettrico con tubi a Neon e reattori per illuminazione del santo e dell'urna L. 50.000.
Totale spese L. 642.000; attivo L. 90.350.
Il Programma delle festività
Redatti due elenchi delle offerte distinti tra i collesi residenti e non. Vi sono molti contributi di cittadini dei paesi vicini e provenienti da altri continenti. E' registrato un obolo della famiglia Petruccetti di Montesabinese che ottenne nell'Ottocento un prodigio da Berardo.
Sorprende questa meticolosa trasparenza antica, se la si correla con le pratiche opache di qualche tempo fa, che inducevano, costantemente, a testare i limiti della legalità.
E' confortante che, l'inverno scorso, l'Assemblea dei confratelli di S. Berardo abbia deciso di ripristinare la distinzione tra le funzioni apicali dell'istituzione e quelle finanziarie e di istituire un comitato dei Revisori dei conti: è il sintomo che un vecchio mondo sta morendo e ne sta nascendo, sia pure con difficoltà, uno nuovo.

Il burrascoso trasloco della Madonna lignea

Madonna lignea - tardo XIII
Oltre alle preziose note su Colli del papà, Marcello Mantica ci ha fatto pervenire la copia di alcuni fatti storici del nostro paese, il cui autore è ignoto, contenuti in quattro fogli di quaderno manoscritti di difficile lettura ed interpretazione.
Va subito chiarito che la qualità della fonte non è paragonabile con quella del dr. Giuseppe (già nelle prime venti righe vi sono errori evidenti: la famiglia dei Conti dei Marsi viene fatta risalire al tempo di Carlo Magno , mentre tutte le fonti ad oggi note, concordano nel collocare il radicamento della famiglia comitale nel territorio dell'odierna Marsica circa duecento anni dopo; la presa del castello di Colli nel 1821 viene attribuita al corpo dei Bersaglieri che a quell'epoca non era ancora costituito). Tuttavia le descrizioni di alcune realtà sociologiche riguardanti il nostro paese sembrano più attendibili e, comunque suffragate da riscontri, se non fattuali, almeno logico/deduttivi.
Tra i tanti avvenimenti descritti, ci ha incuriosito la ricostruzione del trasloco della Madonna lignea dalla chiesa di San Giovanni Battista (dentro il Castello, ora non più esistente) alla chiesa di San Nicola di Bari. L'anonimo estensore scrive: "Presso il palazzo di S.Berardo eravi una chiesuola sotto il titolo di S.Giovanni Battista dove vi si venerava quest’immagine dei Bisognosi, ora nella chiesa parrocchiale, il prete della casa Caroli Don Giansante? O dei Lauri, ordinò che quest’immagine fosse portata alla chiesa qui di S.Nicola [] che l’immagine la mattina seguente si ritrovava per donde fu presa e così tutti in processione la ripresero di nuovo e pensarono farle una cona tosto avvenne un forte temporale che distrusse il grande canale della grotta roscia che era tutto terreno coltivabile e per tale avvenimento il prete (diceva sor Gio Nicola Panegrossi) per diversi giorni andava giù e su dal castello al basso gridando cosa ho fatto io! cosa ho fatto io!! E morì ------ pazzo Colli nel 700."
Il foglio manoscritto dove è raccontata la storia
L'evento riferito ci sembra pertinente perché è collocato storicamente in modo corretto. Una fonte documentale, P. PANEGROSSI, Memorie storiche..., ed una materiale, nicchia chiesa di San Nicola datata alla base 1739, AA.VV., Architettura e Arte nella Marsica, U. Japadre editore, concordano nel ritenere che la traslazione dell'icona sia avvenuta nella prima metà del Settecento. Ancora più significativo è quel punto interrogativo posto dopo il nome del sacerdote Giansante Caroli che non era attivo a Colli in quell'epoca in quanto nato nel 1756 (quindi dopo il trasloco della Madonna lignea) e fu Arcipresbitero del nostro paese dal 1805 al 1833. Corretto, invece, il suggerimento che il sacerdote in carica potesse essere Giacomo Antonio Lauri, che fu in effetti curato della Parrocchia di Colli dal 1689 al 1738 (fonte: Archivio Vescovile di Avezzano). 
Ringrazio Giovanni Anastasi che mi ha fatto pervenire la sua interpretazione del manoscritto e che ho ampiamente utilizzato per editare questo post.

Vecchio e nuovo tracciato della Valeria

Il confronto tra i tracciati della Valeria negli appunti
del Dr. Giuseppe Mantica
Un interessante bozzetto redatto dal Dr. Giuseppe Mantica che mette a confronto il vecchio ed il nuovo tracciato della via Valeria nel tratto che va dal Km. 83+700 (altezza del "Colle delle Parata/Posaturo") al Km. 86+800 (vicinanze del "Valico di Monte Bove"), con l'aggiunta di alcune note manoscritte sulle opere di sostruzione, frutto evidente di ricognizioni effettuate in loco, ci consentono di avere una visione più completa delle due arterie.
La prima informazione che si ricava dallo studio attento di questo prezioso documento, è che il nuovo itinerario della Valeria (costruito nel 1880 circa), si sforza di seguire una linea meno tortuosa rispetto al vecchio percorso. I due tracciati, nel tratto considerato, praticamente coincidono al Km. 85+700 e raggiungono il punto di maggiore divaricazione (150 m.) poco prima del Valico di Monte Bove. E' segnalato, più imponente, rispetto a come si può osservare oggi, il muro di contenimento in massi poligonali squadrati ("m. 20 circa di muro di sostenimento in pietre levigate") collocato sulla parete nord del monte Guardia d'Orlando all'altezza del Km. 86 (anticamente Colle Zippa).
Dopo il Km. 85 è fatto rilevare che la vecchia Valeria, è completamente scavata nella roccia ma che, purtroppo, il piano viabile è stato parzialmente distrutto per allocarvi il nuovo tracciato.
 

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