COLLI

Colli di Monte Bove (AQ.), il Secolo Scorso

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Itinerario Geobotanico di Colli di Monte Bove

Il Prof. Giuliano Montelucci, libero docente di Geobotanica,nei primissimi anni 60 del secolo scorso, intraprese un viaggio da Tivoli all'Aquila descrivendo la conformazione orografica dei territori attraversati e delle specie vegetali che incontrava. Anche Colli di Monte Bove era compreso in quell'itinerario e qui riportiamo le sue analisi da Carsoli al valico del Monte Bove.
"...L'attuale abitato di Carsoli è in fondo alla piana, all'inizio della salita per Colli di M. Bove. Si notino ora gli aspetti carsici, tipici della regione, con doline, inghiottitoi, risorgenze, caverne, etc. che vedremo fino a Tagliacozzo ed oltre. La vegetazione è tipicamente rupestre scoperta in alto verso Colli (su speroni calcarei cretacei), ma in basso vi è anche un folto bosco di essenze continentali-orientali (su molasse mioceniche) dominato da Quercus Cerris, con roverella, Ostrya, Helleborus foetidus L., Genistra tinctoria L., Linum tenuifolium L.,Cirsium strictum, Juniperus communis L., Galium verum L., Scabiosa argentea L., Helicrhysum italicum G. Dom., Chris. Leucanthenum L., per non citare che alcune delle più notevoli. Verso l'abitato di Colli di M. Bove (m. 1.000) il paesaggio è, come accennato, rupestre scoperto (oltre che per il suolo, soprattutto per effetto della comunità umana vicina, come di regola) ma di grande interesse floristico, anche se si deve deplorare la scomparsa del bosco.
Ma ormai il bosco di cerro cede per altitudine, e se anche salendo, il suolo che percorriamo è nudo, ci avviciniamo alle faggete che si scorgono imponenti sulla destra (circuite alla base di cedui di nocciolo, carpine e carpinella, etc.), mentre a sinistra il quadro delle rupi nude di M. Bove fa contrasto di sommo interesse...".
Tutte queste informazioni ci sono state fornite da Paolo Emilio Capaldi.

Fonte: BnF/Gallica
Helleborus foetidus - Elleboro Puzzolente. Pianta erbacea perenne, alta sino a 80 cm. Fusto legnoso alla base, poi strisciante ed infine eretto.
Foglie sempreverdi di colore verde molto scuro, le inferiori sono palmate, finemente suddivise in 3-9 lobi, di dimensioni notevoli, sino a 30 cm.; hanno margine dentato. Verso l'apice del fusto le foglie assumono aspetto ovato e sono intere.
I fiori sono infiorescenze globose, di colore verde-giallognolo con margine rossastro, hanno diametro di 2,5-3 cm. e odore molto sgradevole. I frutti sono acheni con rostro uncinato.
Habitat: terreno fresco, ai bordi dei sentieri. 0-1.000 m., fiorisce a gennaio aprile.
Parte Velenosa: tutta la pianta.
Proprietà Farmaceutiche: Tossico. l'Elleboro fetido ha proprietà vermifughe, e narcotiche ma è assolutamente sconsigliata l'automedicazione.
Helleborus in greco significa "cibo mortale".

I matrimoni celebrati a Colli dal 1913 al 1933

Il matrimonio di Antonio Panegrossi
con Beatrice, celebrato il 24 aprile 1900.
Archivio privato Alberto Mantica


Una pagina del registro
dei  matrimoni

Referenza Matrimoniale del 1800





Dal 1913 al 1933 sono stati celebrati a Colli di Monte Bove 141 Matrimoni (la lista completa è scaricabile da questo Link, leggetela attentamente vi si può trovare un vostro Nonno, un Papà o uno Zio).
La media è di quasi sette matrimoni all'anno: oggi se ne celebrano sette in ventuno anni?
Anche in questo dato sociologico si può leggere il declino economico e culturale del nostro paese nell'età contemporanea.
Un'attenta osservazione della sequenza statistica dei matrimoni per quell'epoca fa emergere una tendenza pronunciata a contrarre matrimonio tra residenti; sono scarsi quelli non autoctoni, solo sei, mentre si osserva un'attenuazione dell'ortodossia religiosa per i matrimoni consentiti con vedove (movimento che si accentua negli anni immediatamente successivi al Primo conflitto mondiale, anche se bisogna aggiungere che precede i Patti Lateranensi del 1924 tra Stato e Chiesa).
E' sorprendente come questi dati riflettano gli eventi storici dell'epoca: appena due matrimoni nei tre anni di guerra del 1916-1918; trentotto nei tre anni successivi. Ancora, la grande crisi depressiva dell'economia mondiale del 1929, pur avendo fatto sentire i suoi effetti a Colli dal 1931, produce le medesime conseguenze della guerra, leggermente meno marcate, sulla frequenza dei matrimoni.
Infine nella lista compilata è spesso stato difficile risalire ai mesi in cui si erano celebrati i matrimoni ed all'individuazione di alcuni cognomi data l'eterogenità delle grafie dei parroci che si sono succeduti, nell'intervallo temporale preso in esame, alla guida della chiesa San Nicola di Bari.
Il grafico annuale dei matrimoni celebrati a Colli dal 1913 al 1933

Escursionisti, vedono il dramma Emigrazione

Due escursionisti al Monte Midia, partiti da Roma in treno, ed arrivati alla stazione di Colli di Monte Bove il 27 Dicembre 1896, sono testimoni di una tragedia sociale del nostro paese: l'immigrazione in America negli ultimi anni dell'Ottocento. Ecco la struggente descrizione dell'evento:
"Partito da Roma il 27 di­cembre col treno delle 7,20 in compagnia del comm. G. Buttini (socio della stessa Sezione), giungiamo alle 10,30 alla stazione di Colli. Quella piccola sta­zione perduta fra i monti, di solito deserta, era ingombra di oltre cento per­sone, in maggioranza donne e bambini, e tutti gridavano, piangevano lamen­tandosi ad alta voce: erano abbracciamenti, baci, lamentevoli addii a mariti, a figli, a fratelli che partivano per l'America, per l'ignoto, alla ricerca di un pane loro negato dal natio suolo..."
Enrico Minati di Tufo,
uno dei pochi emigranti
che ha potuto coronare il
suo "Sogno Americano"
Stazione di Colli di Monte Bove
Passeggeri in attesa (1915)
Fonte: Terremarsicane
C'è un'altra nota colorita nel racconto dell'escursione al Monte Midia (il testo completo è scaricabile da questo Link). Carlo Savio sottolinea che, ripartito da Tagliacozzo alle 18 e 55, arriverà a Roma solo alle ore 22 e 55, commentando "..il troppo lento treno...".
Non poteva sapere che ancora oggi, a 114 anni di distanza, quando nel mondo sfrecciano i treni a lievitazione magnetica che superano i 500/Kmh, per raggiungere il nostro paese da Roma con il treno regionale, si possono anche impiegare 2 Ore e 56 minuti!

Tutte le informazioni contenute in questo Post, sono dovute a Paolo Emilio Capaldi, che ringraziamo.

Visita Pastorale alle chiese di Colli

L'Inverno scorso, una troupe del Tg3 Abruzzo, realizzò un servizio giornalistico sulla chiesa San Nicola di Bari di Colli di Monte Bove, per la rubrica "Eremi".
Malgrado la presenza di un aeropago di intellettuali locali, nessuno seppe esattamente descrivere gli altari della chiesa -nemmeno individuare i santi raffigurati- con enorme stupore del giornalista presente.
Per colmare questa mancanza di memoria storica, pubblichiamo il resoconto della visita pastorale dell'11 e 12 Ottobre 1847 del vescovo Michelangelo Sorrentino che descrive minuziosamente le nostre chiese.

                                                                        

Quando fu costruita la chiesa S. Nicola di Bari

La lettera del Papa Pasquale II del 25 Febbraio 1114 a Berardo, con la quale vengono precisati i confini della Diocesi dei Marsi, enumerate le chiese e le pievi assoggettate alla giurisdizione di Santa Sabina.
Come si evince dalla lettura del documento non è citata alcuna chiesa per il nostro paese. Nella Bolla di Clemente III (1187 - 1191) del 2 Giugno 1188, inviata al Vescovo dei Marsi Eliano, troviamo Sancti Joannis in Collibus (l'attuale chiesa San Nicola di Bari).
Colli, Chiesa San Nicola di Bari
Altare Madonna Immacolata Concezione
Colli, Chiesa San Nicola di Bari, Altare Madonna della Speranza


Va segnalato che tra l' Aepistola di Pasquale II e la Bulla di Clemente III, le chiese della Diocesi dei Marsi lievitano da 59 a 229 (è impensabile che in questo relativo piccolo lasso di tempo possano essere state edificate 170 nuove chiese; più probabile che la Diocesi sia stata ampliata inglobando anche altri territori, con i relativi edifici sacri, della Contea dei Marsi -Celano e Trasacco-, che al tempo di Pasquale II dovevano godere di qualche forma di autonomia vescovile) e, che quindi anche la Chiesa San Nicola di Bari di Colli di Monte Bove potrebbe aver fatto parte di questo generale movimento. Tuttavia, limitatamente per Colli, questa ipotesi appare improbabile, in quanto in entrambi i documenti pontifici sono presenti le chiese Sancti Maximi di Rocca di Cerro e, S. Mariae in Carseolo.  E' un'ipotesi di scuola, che Colli potesse nel 1114 far parte di qualche Diocesi alternativa a Santa Sabina (dato che Roccacerro e Carsoli erano sempre edittalmente inserite in quella dei Marsi, difficilmente Colli poteva essere una enclave tra questi due territori che lo delimitano a Oriente e a Occidente); ciò comporta che la chiesa San Nicola di Bari è stata costruita tra il 1114 ed il 1188 e, non è irrilevante notare, che Berardo ha esercitato l'Episcopatus nei primi 16 anni di questo intervallo di tempo. Potrebbe, pertanto, essere stato colui che ha promosso la costruzione della chiesa, se non il vero e proprio realizzatore del luogo di culto.

Collem Zippam nel Catalogus Baronum (1150)

La Pagina del Catalogus Baronum con Collem Zippam
Fogge militari dell'Italia centrale nel XII° secolo
Il Catalogus Baronum è la lista di tutti i Vassalli e dei relativi possedimenti compilata dai Normanni all'indomani della conquista del Sud d'Italia. Venne creato da Ruggero II tra il 1150 ed il 1152.
Nel Catalogus Baronum furono raccolte informazioni dettagliate sui singoli signori riguardo alle loro disponibilità patrimoniali, (castelli, fortezze, terreni) oltre all'entità delle forze in armi e quelle mobilitabili. Il Catalogo quantificava, inoltre, quanto ciascuno di loro doveva fornire al Re in occasione della sua partecipazione alle Crociate o per la difesa del regno dalla minaccia Araba. (Notizie tratte da Wikipedia).
Seguendo il Link si può accedere al Catalogus della Contea dei Marsi, da Celano a Carsoli.
Questa preziosa documentazione la dobbiamo a Paolo Emilio Capaldi.
 

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