COLLI

Colli di Monte Bove (AQ.), il Secolo Scorso

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La Vita di San Berardo con un'ipotesi fantasiosa

La vita di San Berardo ricostruita da Vincenzo Amendola, prelato della Curia di Avezzano, è composta di due parti: L'agiografia del Santo e l'operato di San Berardo come Vescovo dei Marsi . Si conclude con un'ipotesi singolare e fantasiosa, comunque, non suffragata da alcun documento storico -solo una semplice notice apparsa in uno studio di Pietro Antonio Tornamira del 1674 dal titolo: "Della Prosapia Paterna, Materna e di Palermo, Patria della gloriosa Vegine S. Rosalia Monaca e Romita dell'Ordine del Patriarca San Benedetto"-  della possibile discendenza di Santa Rosalia, protettrice di Palermo, dai Conti Berardi.
Il testo è interessante in quanto tenta di ricostruire il quadro storico dell'epoca in cui visse San Berardo ma è carente nell'impianto complessivo e il suo epilogo ci appare piuttosto bizzarro. Su di esso si stanno costruendo a Pescina connessioni arbitrarie della famiglia dei Conti Berardi con altri casati, alimentate da personalismi dal sapore millenaristico.

Shanghai Lil Regime Oblige diventa Sciangai Lil

    
Una copia dello spartito e delle parole in italiano della canzone Shanghai Lil, colonna sonora del film Footlight Parade (Viva le Donne), USA, 1933, lo abbiamo ritrovato a Colli di Monte Bove nella stanza dove la Banda musicale, di solito, teneva le prove. (Il Trailer Originale del film è qui, la banda sonora in MP3 si ascolta seguendo questo collegamento ipertestuale , il video dell' Orchestra Gene Kardos che esegue il brano è in questo link).
Il documento è estremamente importante sotto il profilo storico ed implica risvolti sociologici sorprendenti, sulla cultura di Colli nel secolo scorso.
Come è noto a tutti, durante il ventennio fascista, furono ostracizzati i termini esterofili e gli anglicismi: e qui vediamo come anche questo innocuo (politicamente) titolo di canzone si dovette adeguare alla temperie du temps e quindi bisognò scrivere, Sciangai e non Shanghai, con effetto decisamente farsesco.
L'altro elemento che colpisce, da una lettura attenta dello spartito, è la sua provenienza: Messina e non Torino, Milano o Roma, città dalla vita culturale più rigogliosa e dinamica. Evidentemente il controllo del MinCulPop (Ministero della Cultura Popolare) era ferreo nelle grandi città e molto permeabile nelle aree periferiche e più decentralizzate. Inoltre la Sicilia, tradizionalmente, ha avuto solidi legami economici e culturali con l'America.
Infine, fa fantasmare, apprendere che lo spartito è per mandolino, mentre l'ascolto del brano dai Links precedenti, denota una forte corposità e la presenza di una pluralità di strumenti musicali. Sarebbe stato molto curioso, assistere all'esecuzione di Shanghai Lil in questa versione della Banda musicale di Colli...

Scrivere la Storia di Colli è impossibile


Una Storia di Colli, in termini strettamente scientifici, -cioè ogni fatto descritto confortato da almeno due fonti diverse, coincidenti e concordanti e che abbia un inizio certo ed un susseguirsi di avvenimenti coerenti ed interconnessi tra loro- non è stata scritta e, probabilmente, non la si potrà mai scrivere. I motivi sono semplici.
Colli non è stato certo…l’ombelico del Mondo, pertanto non esistono, o sono estremamente rari, i documenti sui quali fondare la storia del paese; nessun storico di rilievo si è occupato dei suoi avvenimenti; anche quando Colli ha avuto un relativo dinamismo economico tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Settecento per la presenza della Dogana, le direttrici del più forte tropismo degli scambi commerciali dell’epoca non seguivano certamente l’asse che coincideva con il percorso della Tiburtina-Valeria.
Altra testimonianza che l’influenza di Colli sugli avvenimenti della Storia Antica e Medievale della nostra area è stata scarsa o irrilevante la si ha nella polisemia dei nomi con i quali è individuato nel corso della storia: Colle, Colle Oppido, Colle Zippa, Li Colli, Colli di Monte Bove  e, infine, Colli di Montebove nei nuovi ...Vangeli del sapere moderno: Google e Wikipedia. L’instabilità del nome di un paese è sempre indice di poca rilevanza politico-culturale. Per restare soltanto nel nostro piccolo ambito locale Tagliacozzo e Alba (talvolta con le loro desinenze latine) sono sempre individuati con questi nomi nel corso della Storia Antica, Moderna e Contemporanea.
Da questo quadro storico estremamente precario sono nate ricostruzioni della storia del nostro paese, fantasiose, stravaganti e che, talvolta, sconfinano nel …comico. Tra le tante analizziamo quella contenuta nel volume “La Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca e il territorio di Carsoli tra storia ed arte” di Ezio Burri: citata solo in quanto  esempio esaustivo di questo genere storico-letterario minore e non per sottoporre l’autore ad una sorta di …gogna mediatica moderna...   

Il Manoscritto di Don Antonio Zazza (1873)

Il "focus", il "target" di questo blog sono sicuramente Colli di Monte Bove, la sua Storia, i suoi Costumi, le Opere d'Arte. Tuttavia in presenza di documenti eccezionali ed inediti, almeno online, dei paesi del carseolano, ci concederemo delle ...licenze editoriali.
E' qui riprodotta la prima pagina del manoscritto del 1873, di Don Antonio Zazza , parroco della chiesa di Santa Vittoria di Carsoli, composto di 48 fogli,  custodito presso l'Archivio della Diocesi dei Marsi, in cui l'autore attraverso sue ricerche tenta di capire la storia e le origini dell'area del carseolano e siccome, questa, per retaggi atavici ed arretratezza culturale, è stata sempre avvolta da una spessa coltre di nebulosità, infittita da un sapere mandarinale locale; cerchiamo di contribuire con questo piccolo... granello di sabbia all'opera ciclopica, che resta tutta da realizzare, di capire le nostre origini.
Un grande statista francese, Pierre Mendès France, ripeteva spesso che nelle democrazie moderne bisogna "conoscere per deliberare". Approfittiamo delle opportunità che offre la Rete per diffondere capillarmente questo manoscritto, qui pubblicato in forma di "bonnes feuilles", ma, che invieremo integralmente via email , a chiunque ce ne farà richiesta.

Un Dramma Sociale di 90 Anni fa

E' quì riprodotto l'accorato appello che una moglie, Annunziata Cofini, rivolge al Comandante del Settimo Corpo d'Armata di stanza a Sulmona, affinchè il proprio marito, Di Giovambattista Giovanni (più noto come "Barba") venisse trasferito in un presidio nelle vicinanze di Colli.

Annunziata elenca le situazioni di disagio, che rasentano l'indigenza, della propria famiglia sottolineando la presenza di sei figli minori e di un suocero di 83 anni inabile al lavoro: questo dramma che potremo definire... post guerra, fu vissuto da molte famiglie di Colli che, malgrado la fine del Primo Conflitto Mondiale, videro molti uomini richiamati per supplire, alle necessità di ordine pubblico del dopoguerra.

Colli era ancora Comune nel 1861

Abbiamo rintracciato, tra le carte che sono state trasferite al nuovo Priore della Confraternita di San Berardo, Simeoni Giuseppe, un altro documento che testimonia l'autonomia amministrativa di Colli nel 1861.
Questa è la ricevuta di Ducati 70,00 che l'Orologiaio di Tagliacozzo Pietro Camachioli rilascia a Luigi Panegrossi, delegato dal Comune di Colli, per la costruzione di un Orologio da Torre sul Campanile della Chiesa San Nicola di Bari.
Lo stesso artigiano dichiara: "...in pagamento del convenuto prezzo di un Orologio da torre da me stesso attivato in questo Comune...".
Con questo atto, quindi, abbiamo la prova storica che Colli era Comune nel 1861 e si colloca molto più avanti nel 1800 la certezza della sua esistenza, rispetto al precedente documento che, come sappiamo dal post del 26 Giugno 2009, risaliva al 1816.
 

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