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L'ipogeo ritornato in superficie a Piazza Palazzo |
Nel corso dei lavori di sistemazione di Piazza Palazzo (pavimentazione in pietra, recupero del fontanile, isolamento dei punti di contatto della chiesa di S. Antonio con la medesima via per contenere l'umidità) è emerso un ipogeo alle spalle dell'arco a tutto sesto che insiste sulla facciata della fonte in pietra scalpellata e dove domina lo stemma araldico dei Colonna.
Il dr. Giacomo Lauri, cultore di storia locale, aveva da tempo formulato l'ipotesi, basata sull'analisi della polisemia degli elementi architettonici della Piazza, che quell'arco fosse l'ingresso di una scalinata di accesso alla cappella palatina dei Colonna, posta nell'area dove è stata edificata, in seguito, la chiesa di S. Antonio. Questa scoperta non suffraga ancora la tesi ma, da un'attenta ricognizione del luogo, si possono intravedere manufatti che sono certamente opera di un intervento normativo antropico.
Che tutto il rione di Piazza Palazzo sia di origine antichissima (verosimilmente il secondo nucleo di popolamento di Colli dopo quello del rione
castello) ce lo conferma questo passo del manoscritto
Fatti Storici che abbiamo ricevuto da
Marcello Mantica.
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La parte del manoscritto riguardante il medico Simeoni |
"... La famiglia Parente
fu la prima a dividersi e fabbricare ai pressi della minore chiesa di S. Berardo (è improbabile che sia questo il luogo perché non vi sono resti di edifici antichi nei pressi della chiesa evocata; più logico pensare che si tratti della chiesa S. Nicola di Bari oppure della chiesa di S, Antonio),
e proprio quelle fabbriche che ora diconsi case nuove
, tutte dei Parente.
La 2.a famiglia furono i Simeoni
dell'arco dei [...] a Rosa vedova del Petruncolo (?).In questa famiglia esistevano due preti che dicesi fossero stati avvelenati a Roccabotte ed un medico (si tratta di
Berardinus de Simeonibus, notaio apostolico, curato a Colli e a Rocca di Botte, che edificò nel XVII secolo l'altare della
Madonna della Concezione nella chiesa di S. Nicola di Bari ed attualmente
ius patronandi degli eredi di
Simeoni Antonio e
Simeoni Luigi e, di un suo nipote
Arcipresbitero).
Il medico stava a Roma e per la sua villeggiatura a Colli stavasi costruendo il palazzo li sotto a S. Antonio che doveva estendersi chissà quanto di lì ancora verso Apolloni
de la l'uccisione di un suo figlio non gli cagionava l'abbandono. Già vi abitava con la famiglia in quello che aveva accomodato quando sventura volle, un suo figlietto si alzava la notte e andava ad insultare le lavandaie li vicino alla fontana, un imbecille della famiglia Parente
un giorno si pose in agguato presso la chiesa di San Rocco e l'uccise con una fucilata e questa fu la causa che il medico abbandonò il palazzo a Colli e ruppe l'acquedotto delle acque che venivano a Colli e da quell'epoca si allontanò l'acqua da Colli. La terza famiglia fu quella dei Lauri
e così di mano in mano venivano allargandosi di basso..."
Anche in questo caso mi sono avvalso dell'interpretazione del manoscritto
Fatti Storici inviatami da
Giovanni Anastasi, che ringrazio.
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