COLLI

Lo scempio dei "Vallimpuni"

Questi marroni dei "Vallimpuni" saranno ormai solo un ricordo
Il paesaggio lunare dei Vallimpuni



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Una foresta secolare di castagni, sita nella località dei "Vallimpuni" di Colli di Monte Bove, non esiste più per la cupidigia degli uomini e per la furia iconoclasta di distruggere quello che la natura aveva impiegato centinaia di anni a costruire.
Nel corso dell'estate questo posto incantato, dove non penetrava un raggio di luce nemmeno quando il sole era allo zenith; gli alberi erano delle meravigliose sculture modellate dal tempo e dagli agenti atmosferici, è stato raso al suolo; devastata l'orografia del terreno con l'utilizzo di trattori a cingoli i cui segni indelebili sono ancora visibili, nonché la vita del sottobosco fatta di felci, funghi porcini, delicate fragoline e quei gustosi marroni qui rappresentati in una foto d'epoca.
Le piante secolari recise
Mi è stata raccontata una storia, che ha dell'incredibile, di come sia stato perpretato questo scempio: diritti alienati da non proprietari, sostituzione di persona addirittura non pù vivente, ecc. Siccome non ho potuto verificare questa versione, malgrado ad agosto mi sia recato due volte alla sede del corpo forestale dello Stato di Carsoli senza mai riuscire ad interloquire con i militari, mi limito a riportare le asserzioni più sbalorditive che mi sono state fatte. Dai frutti di questi alberi di castagno i nostri avi avevano tratto i mezzi per sfamare le loro famiglie nel corso dei duri e rigorosi inverni della prima metà del secolo scorso; le piante ed il terreno sottostante erano oggetto di una cura meticolosa (innesti, pulizia), rappresentavano un sapere contadino ontologico.
Rami restati al suolo
Le "statue" divelte
Sul terreno ora giacciono scheletri di alberi rinsecchiti, resti del taglio lasciati in deposito. E' rispettoso delle leggi tutto questo? Possibile che le autorità preposte al controllo siano impotenti almeno nell'imporre una sistemazione del territorio che possa favorire l'eventuale ricrescita del castagneto?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie per questo articolo. francesco.

Anonimo ha detto...

Caro Francesco, sono Maria Candida Borgi, di anni 66, nata a Roma, figlia di Domenico e nipote di Filippo, unica erede di alcuni appezzamneti di terra a Colli di cui pago l' IMU, e credo di essere la proprietaria anche di un pezzettino di quel bosco di cui tu scrivi. Sono veramente dispiaciuta per lo scempio che hanno fatto, poi perchè.....per rubare legname o altro. Vorrei fare qualcosa, ma non so cosa. Ti trascrivo la mia e-mail borgi.maria@libero.it

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