COLLI

Gli affreschi della chiesa di S. Berardo (2)

Fig. 1 - Il pentimento di F. De Ambrosio (?)
Fig. 2 - Particolare del Pontefice
Antonio Proietti, noto cultore locale di storia dell'arte, ha spesso smascherato "arabiche imposture" nella descrizione e nell'analisi di affreschi ed iscrizioni lapidee del nostro territorio. Molti si adontano per la sua proverbiale precisione, noi invece siamo lieti di accogliere queste sue puntualizzazioni sui primi affreschi rinvenuti nella chiesa di S. Berardo di Colli di Monte Bove.
In primo luogo il suo attento lavoro fotografico ha fatto apparire particolari sfuggiti alla nostra prima analisi: i due personaggi principali, intrattengono il loro ipotetico dialogo, sotto la supervisione di un Papa, riconoscibile dalla Tiara che indossa e che troneggia, con autorità, sull'azione scenica. Inoltre il penitente ha le stimmati su una mano, particolare che fa pensare ad un ecclesiastico e, più segnatamente, ad un frate. La figura che riceve l'atto di contrizione, che abbiamo ipotizzato possa essere Berardo per il bastone pastorale vescovile, stringe con la mano destra un grosso volume, probabilmente un testo sacro dell'antichità.
Fig. 3 - Una collina o la chiesa di S. Berardo stilizzata?
Ma la grande novità è certamente questa nuova figura venuta alla luce che, seppur rappresentata con una tecnica pittorica piuttosto grossolana e scolastica, tuttavia racchiude motivi e dettagli d'indubbio interesse, che meritano di essere attentamente studiati, soprattutto quando potrà essere apprezzata l'intera narrazione pittorica (secondo don Paolo Panegrossi le due pareti della chiesa di S. Berardo sono ricoperte da pitture murali).
Come mostra la Fig. 3, sottoponendo l'immagine ad un ingrandimento elevato, tra i due personaggi principali sembrano potersi individuare gli elementi morfologici di una collina, o comunque di un rilievo geologico, non la stilizzazione della chiesa di S. Berardo come avevamo ipotizzato nel post del 16/09/2013. Dopo un'ulteriore approfondita ricognizione dell'affresco nella sua dimensione naturale, confermiamo la nostra prima impressione e ci permettiamo di dissentire -almeno su questo punto- con le dotte e pertinenti osservazioni di Antonio Proietti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Maurizio,
l'unico frate con le stimmate che si conosca è San Francesco d'Assisi
e negli Annales Minorus scritti da Luca Waddig egli scrive del passaggio di San Francesco a Carsoli.
Un altro indizio del francescanesimo del '300 che ho potuto notare nelle carte topografice degli anni '50, è il sentiero che da Pietrasecca (quadrivio ove è la chiesa di don Fulvio), si distacca verso Colli nominato "pedata di San Bernardino".
Che il francescanesimo abbia influenzato la zona, non ci sono dubbi, e Collibus?
Effettivamente la figura a destra è quella del Papa, infatti ha la tiara e, mi sembra il piviale bianco, l'indumento adatto alle benedizioni o processioni o atti investitori, utilizzato.
Chi raschierà, capirà.
Ciao e grazie della scopertuccia condivisa e dell'occhio attento del Proietti.
Paoloemilius

Maurizio ha detto...

Ciao Paolo Emilio,
Stanno per arrivare gli ...illuministi e vedrai che allora sarà tutto chiaro!

Posta un commento

 

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.