COLLI

Colli di Monte Bove (AQ.), il Secolo Scorso

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Riscontri alle Memorie Storiche di don Paolo

Il Colera di Parigi
Colera Morbus attacca il Ministro - satira del XIX sec.













Abbiamo già avuto modo di sottolineare il rigore scientifico e l'attendibilità storica delle Memorie Storiche... di Don Paolo Panegrossi, ora ne abbiamo un'ulteriore riprova confrontando le notizie fornite sul Colera a Colli nel 1855 con le verifiche che si possono effettuare, disponendo online degli Archivi di Stato dell'Aquila sullo stato civile del periodo della Restaurazione (ringrazio Giuseppe Berardini e Giovanni Anastasi per avermi segnalato il link).
A pag. 14, nota 4, delle Memorie don Paolo afferma: "...Nel giorno 28 Agosto 1855 si manifestò in Colli il cholera... i morti non furon che 18 sopra una popolazione di men che 600... Giunse il giorno della festa della seconda domenica di ottobre. e la stessa mattina fu presa dal cholera una giovane, che ne moriva dopo pochi giorni... Da quell'ora in poi non vi furono più casi di cholera, ed i convalescenti si riebbero; e fu attribuito all'interecessione di Maria SSma". Il giorno è esatto quasi all'unità (il 26 agosto morì Rosolina Borgi di anni 40, anche se già in luglio si ebbero delle morti sospette) ed i morti sino al 14 ottobre, seconda domenica del mese, furono 16. Se si aggiungono i decessi successivi a questa data (in età comprese tra 30 e 58 anni, quindi verosimilmemente ancora attribuibili alla diffusione del morbo), si arriva al numero di 20 e, escludendo le morti del 3 settembre di Filippa de Carolis di anni 77 e del 1 ottobre di Luigi de Sante di anni 88, che potrebbero anche essere dovute all'età avanzata, si arriva proprio alla cifra riportata da don Paolo Panegrossi.
E' esatto alla lettera ciò che accadde il 14 ottobre, festa della Madonna dei Bisognosi, infatti, si ammalò Francesca Caroli di anni 30 che morì qualche giorno dopo, il 21 ottobre, come scritto nella nota 4 delle Memorie. Qualche perplessità, invece, desta quanto affermato in seguito "...da quell'ora in poi non vi furono più casi di cholera..." : qui ci sembra il religioso prendere il sopravvento sullo storico in quanto il 15 ottobre morì Sante Berardini di anni 50, il 21 appunto Francesca Caroli, il 19 novembre Flavia Jacoboni di anni 56, il 27 dello stesso mese Antonia Leonardi di anni 56; il 6 di dicembre perì Vittoria Leonardi di anni 58.
Fonti iconografiche: gallica.bnf.fr/Bibliothéque nationale de France

Berardo nel Martirologio Romano

di
 Paolo Emilio Capaldi

Leggendo la nuova pubblicazione scritta dal prof. Jacques Dalarun, mi sono imbattuto nelle pagine ben compilate che riguardano la «Cronologia della vita, del culto degli studi di Berardo, Vescovo dei Marsi» (1).
Nell’ultimo decennio ivi trascritto ho notato la mancanza di un paio di nuovi apporti fornitici nei nuovi libri liturgici quali il Martirologio Romano.
E’ pur vero che questi libri siano stati sottintesi dalla citazione della fonte principe del martirologio romano così inserita dall’autore: «1625 Filippo Ferrari menziona Berardo nel Catalogo generale dei Santi che non sono nel Martirologio romano» (2), ma mi paiono degni di essere notati e presentati in questa cronologia.

La revisione del nuovo martirologio romano
Le sessioni del solenne Concilio Ecumenico Vaticano II (1962–1965), conclusero che fosse necessario realizzare un nuovo “Martirologio Romano”. Infatti, nella costituzione sulla Sacra Liturgia del 4 dicembre 1963, denominata “Sacrosanctum Concilium”, al n. 92/c è scritto: «Le passioni o le vite dei santi siano riportate alla verità storica» (3).
Con questa nuova attenzione per primo fu stilato il nuovo “Calendario Romano”, sotto Paolo VI (4), che regola le feste dell’anno liturgico e le festività dei Santi, in seguito si arrivò a rivedere il testo base del Martirologio Romano per la prima volta emendato sotto Gregorio XIII, nel 1584, già più volte rivisto ed aggiornato fino all’edizione del 1960.
Questo testo fu confrontato con tutte le fonti storiche a disposizione: i cronografi, i calendari liturgici locali, le Passioni, gli Atti dei Martiri, i Martirologi preesistenti a quello Romano e le Agiografie.

Trafugata la statuetta in legno di Berardo

La statua in legno di Berardo in una vecchia foto (Archivio A. Barnabei)

Sabato scorso, 23 Febbraio, è stato perpretato nel nostro paese il furto sacrilego della statua in legno di Berardo custodita nell'abitazione del confratello estratto a sorte lo scorso anno.
E' stato rubato anche l'oro offerto al santo per ex voto ed i malviventi hanno legato ed imbavagliato la custode. La statuetta ha un irrilevante valore commerciale ma rappresentava un grande simbolo per i fedeli del paese e veniva trasportata in rito processionale il pomeriggio del 1 Maggio e del 3 Novembre di ogni anno in occasione, appunto, delle festività in onore di san Berardo.

Bérard des Marses. Un évêque exemplaire

E' apparso nel Febbraio 2013 presso Les Publications de la Sorbonne il volume del professore Jacques Dalarun, direttore di ricerca al CNRS di Parigi, Bérard des Marses (1080-1130). Un évêque exemplaire.

Il Film dell'epopea di Colli nella storia

La retrocopertina
Copertina del DVD
La storia di Colli di Monte Bove dall'età Longobarda all'epoca contemporanea. L'importanza dell'agiografia di Berardo illustrata attraverso l'analisi delle fonti medievali e moderne. Le vicende storiche della Marsica illuminate dal prezioso contributo di Sofia Boesch Gajano, professore onorario dell'Università 3 di Roma, costituiscono questo documentario realizzato con passione e competenza da Giuseppe Berardini e Giovanni Anastasi.
E' possibile fare richiesta del DVD inviando un'email all'indirizzo segnalato in "Contatti" al fondo di questo Blog.

I Panegrossi non ancora attivi a Colli nel 1669

Il Frontespizio della nuova Numerazione dei Fuochi
Il Duca Filippo Colonna proprietario delle Terre di Colli





















La nuova numerazione dei fuochi del Regno di Napoli del 1669 ci consente di conoscere il signore delle terre di Colli (il Duca Filippo Colonna di Tagliacozzo) e, indirettamente, di smentire la pubblicistica locale che collocava nel 1640 l'anno dell'arrivo della famiglia Panegrossi nel nostro paese.
Il nuovo registro è molto accurato nel recensire i proprietari dei beni immobili: infatti quando in una località questi beni sono posseduti da più famiglie sono puntualmente registrate e ad ognuna di esse è imputata la quota del tributo in ragione dell'entità dei possedimenti (ad esempio ciò accade per Capistrello e Leofreni).
Pertanto, pur non potendosi negare recisamente l'ipotesi della presenza a Colli di qualche componente la famiglia Panegrossi già in quell'epoca, si può assolutamente escludere che possedesse terre in quantità significative come, invece, avverrà nel secolo successivo, attestato dai molteplici atti di compravendita custoditi da Alberto Mantica, discendente matrilineare della famiglia Panegrossi.
 

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