COLLI

Il Reportage di Raffaella sulla Festa dell'Agorà

Pubblichiamo il reportage che Raffaella Girlando ci ha inviato sulla Festa dell’Agorà, svoltasi a Carsoli il 15 Novembre 2009.
 L’utilizzo di un linguaggio a volte poetico, altre volte, descrittivo , ci fa rivivere le sensazioni e le emozioni di quella magica giornata.
 Infine abbiamo deciso di pubblicarlo su questo spazio, senza alcun commento fotografico, perché, così come spesso accade, che la Letteratura anticipi la descrizione di eventi storici, anche nel caso di questo testo, un uso sapiente delle parole, evoca delle immagini oniriche che danno vita a una sorta di disegno in movimento molto più coinvolgente di un’immagine fotografica.


Spendo “due” parole per la manifestazione a mio avviso organizzata in maniera eccellente. Sono solo le mie impressioni:
 I pasti sono stati ben distribuiti perché ogni piatto aveva il suo Stand quindi non si sono verificate le solite file interminabili cui siamo abituati nelle sagre estive… Ogni pro loco ha potuto dedicarsi esclusivamente alla preparazione di una o al massimo due ricette tipiche così dà avere come risultato la perfezione del gusto, della giusta cottura e della presentazione dei piatti serviti. Il tempo che ha fatto da complice ci ha permesso di passeggiare in tranquillità e di osservare gli antichi mestieri. Emozionante è stato osservare lo stupore di mio figlio di soli cinque anni che per la prima volta poteva dal VIVO ammirare un fabbro che batteva l’incudine e plasmava il ferro arroventato che divenuto molle si trasformava in un anello o in un ferro di cavallo… mi sono emozionata perché oggi i bimbi…ma anche gli adolescenti, nell’era del tecnologico del multimediale e delle consolle, stanno perdendo il senso della realtà… credo che sia importante mantenere vive certe tradizioni e manifestazioni per tramandare alle generazioni future il nostro passato, la nostra cultura che non è preistoria… Osservare un cestaio…che intreccia le verghe e con i movimenti del busto da vita a un cesto dalle forme più disparate può far rendere conto che prima delle macchine c’erano gli artigiani…e che ciò che si legge nei libri non è solo carta stampata ma la realtà della nostra storia e della nostra cultura…che dietro un oggetto c’è il lavoro, l’impegno e soprattutto l’ingegno umano. Divertente è stato anche osservare come i bimbi compreso il mio si divertivano a raccogliere i trucioli del legno che l’intagliatore faceva cadere a terra mentre plasmava un volto... Il commento di Paolo (mio figlio…) è stato… “mamma… come profumano questi coriandoli di legno…!!!" Eh si!!! Profumavano proprio… un odore antico che oggi è stato ahimè dimenticato Passeggiando infatti per il paese…...non si sente più l’odore del legno… il rumore della sega o della pialla che forgia magari un tavolo o una sedia né il TIN TIN TIN TIN della mazza che batte il ferro…per forgiare alari o ferri di cavallo come faceva “Zi Petruccio…” (ricordo quando ancora ero bambina - quindi non più di 25-26 anni fa in cui avevo l’età di mio figlio…- e con nonno andavo dal falegname a prendere le tavole per costruire un’altalena o un panchetto…) Oggi si sente l’odore dello smog… il rumore delle accelerate di macchine un po’ troppo frettolose e il via vai impazzito delle persone che stressate (a volte per moda…) dal tran tran quotidiano e a malapena si salutano o si fermano a scambiare quattro chiacchiere in tranquillità… Bè questo è invece accaduto alla Festa Dell’Agorà… è stato come se il tempo si fosse fermato come se all’improvviso fossimo stati catapultati in un’epoca in cui le macchine non erano state inventate e si poteva passeggiare liberamente con molta calma al centro del corso incontrare i vecchi amici; Sorseggiare con loro un bicchiere di vino in piazza e mangiare pasta ammassata a mano come una volta e ancora delle caldarroste…tra una risata e un “.. Ricordi quando….!!!!”…. HAHAHAH!!!” … annusare l’odore dei formaggi tipici avvolti a un canovaccio e delle ottime salsiccette di Campotosto o gustare i meravigliosi confetti della Pelino di Sulmona e ancora il profumo del miele artigianale e delle marmellate fatte in casa… Mio figlio esterefatto voleva vedere tutto, non perdersi niente, rincorreva il trampoliere e osservava lo spettacolo teatrale con un occhio un po’ titubante perché alcune maschere lo spaventavano… ha voluto provare “l’ebbrezza della filatura” …e così eccitato dal fatto che da alcuni semplici intrecci lui aveva creato un tessuto… ha voluto che gli acquistassi il telaio e la lana… (così ho potuto nascondere per un po’ il GAME BOY!!!)… Come lui anche molti altri bambini eccitati correvano qua e là… La giornata è terminata con uno zucchero filato gigantesco rosa… quando il sole oramai era andato a riposare… e felici e un po’ stanchi siamo tornati a casa ma con il cuore caldo e pieno di ricordi di una lunga giornata che per noi (io e mio figlio) è stata magica!

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